
Stile minimal con idee di gameplay, storie innovative e cura per i dettagli nelle meccaniche di gioco sono davvero esemplari per questi titoli videoludici targati Italia

Stile minimal con idee di gameplay, storie innovative e cura per i dettagli nelle meccaniche di gioco sono davvero esemplari per questi titoli videoludici targati Italia

Un’avventura narrativa che esplora le fragilità degli adolescenti, a firma di Fortuna Imperatore (aka Axel Fox), Daniele Sichetti, Daniele Piccolino, Andrea Fusti, Francesca Balestri e distribuito da “Argomedia”. Il progetto è anche vincitore del Bando Europeo 2020 dall’ Associazione S. Benedetto di Foggia, nato per contrastare la povertà educativa nelle regioni del Mezzogiorno

Un fenomeno in crescita anche nel nostro Paese quello delle competizioni virtuali, tanto da destare l’interesse di rassegne cinematografiche come successo a Salerno

Una mostra documentaria presso l’Archivio di Stato ha commemorato l’Operazione Avalanche anche attraverso i medium ludici

Focus sul convegno tenutosi presso l’Università di Salerno, incentrato sulla forza di un’idea e di una passione necessariamente multidisciplinare

Se inizialmente il videogioco ha assorbito come una spugna dal cinema idee, contenuti e caratteristiche principali, il cinema ha poi invertito la tendenza cominciando a fare lo stesso

750 pagine di sceneggiatura tutta italiana sviluppata da Studio V e pubblicata da VLG Publishing, Leonardo Interactive e WhisperGames

Un titolo dedicato al padre della psicoanalisi ideato dalla game designer partenopea Fortuna Imperatore, in arte Axel Fox

La cacciatrice protagonista del videogioco Horizon Forbidden West offre una diversa rappresentazione non della sola donna, ma dell’intero genere: un corpo comune non più sessualizzato, in cui tutti possono riconoscersi espressione non solo del girl power, ma dello human power

Siamo tutti debitori a Bruce Lee. Al maestro che ha sdoganato il Kung Fu e lo ha reso una straordinaria narrazione creativa, sociale e di consumo di massa. Dagli anni Settanta in poi la disciplina del “duro lavoro” (nel suo significato più arcaico) è diventata un must e soprattutto grazie al cinema (e poi alla […]