Twin Transition, 400 milioni di euro per le imprese del Sud

Domande a partire dal 18 ottobre sul sito di Invitalia. Una quota pari al 25% della dotazione finanziaria complessiva è destinata ai programmi proposti dalle micro e piccole imprese

Dallo scorso 20 settembre le imprese interessate possono precaricare le domande per il riconoscimento degli incentivi per i progetti finalizzati alla transizione digitale e green delle imprese del Mezzogiorno Decreto MIMIT del 29/08/2023) sul portale web di Invitalia appositamente dedicato al bando, cercando nella sezione dedicata “Investimenti sostenibili 4.0 – PN RIC 2021-2027”. Dal prossimo 18 ottobre, invece, sarà consentito l’invio telematico delle istanze. Per l’incentivo sono messi al bando ben 400 milioni di euro.

Le imprese che possono accedere ai benefici devono trovarsi nella classificazione di PMI; tra queste vanno individuate le microimprese, cui sono destinate il 25% delle risorse complessivamente stanziate. Le imprese aspiranti ai benefici dovranno altresì:

  • essere regolarmente costituite, iscritte come attive nel registro delle imprese;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
  • non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, fatte salve le deroghe previste per le microimprese e piccole imprese dalla disciplina in materia di aiuti di riferimento;
  • trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi;
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi;
  • aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
  • non aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento;
  • non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 15 maggio 2023, ad esempio perché destinatarie di sanzioni interdittive ex D.Lgs. n. 231/01 o i cui amministratori sono stati definitivamente condannati con sentenza penale.

Le PMI ammesse devono essere attive nel settore manifatturiero, ad eccezione delle attività connesse ad alcuni comparti caratterizzati da limitazioni derivanti dalle disposizioni europee di riferimento quali la siderurgia, estrazione del carbone, costruzione navale, fabbricazione delle fibre sintetiche, trasporti e relative infrastrutture, produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture o a programmi di investimento che, arrecando un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantiscono il rispetto del principio “DNSH” (Do No Significant Harm).

Sono inoltre ammesse le attività di servizi alle imprese elencate nell’allegato 4 del decreto ministeriale 15 maggio 2023.

I programmi di investimento agevolabili premiano i programmi che:

  • prevedono l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0;
  • sono diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva;
  • sono realizzati presso un’unità produttiva localizzata nei territori delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna);
  • prevedono spese ammissibili non inferiori complessivamente a euro 750.000 e non superiori a euro 5.000.000 e, comunque, al 70% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato, ovvero, nel caso di imprese individuali e società di persone, dell’ultima dichiarazione dei redditi;
  • siano avviati successivamente alla presentazione della domanda;
  • prevedono un termine di ultimazione non successivo a diciotto mesi dalla data di adozione del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Nell’ambito sono ammissibili alle agevolazioni le spese per l’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali che riguardino:

  • macchinari, impianti e attrezzature;
  • opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili;
  • programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali di cui alla lettera a)
  • acquisizione di certificazioni ambientali.

Sono inoltre ammesse le spese per i servizi di consulenza che riguardino:

  • l’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti di cui all’allegato 1 del DM 15 maggio 2023 nei limiti del 5 per cento dell’importo delle spese ammissibili relative ai beni di cui al comma 1, lettere a) e c) del predetto decreto;
  • la definizione della diagnosi energetica di cui decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102 relativa all’unità produttiva oggetto misure di efficientamento energetico nei limiti del 3 per cento dell’importo complessivo delle spese ammissibili per i soli programmi di cui all’articolo 6, comma 2 lettera b) del DM 15 maggio 2023.

A fronte dei programmi sopra evidenziati è ottenibile un mix di agevolazioni fra contributo in conto impianti e finanziamento agevolato, a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili pari al 75%. Nel dettaglio, le micro e piccole imprese ottengono il 50% dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti e il 25% delle medesime spese in forma di finanziamento agevolato. Viceversa, le imprese di media dimensione ottengono il 40% dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti e il 35% delle medesime spese in forma di finanziamento agevolato.

Le domande di agevolazione pervenute sono ammesse alla fase istruttoria sulla base dell’ordine cronologico giornaliero di presentazione. Qualora le risorse residue disponibili non consentano l’accoglimento integrale delle domande presentate nello stesso giorno, le domande stesse sono ammesse all’istruttoria in base alla posizione assunta nell’ambito di una specifica graduatoria di merito fino a esaurimento della dotazione finanziaria.

La presentazione delle domande avviene utilizzando la procedura informatica messa a disposizione da INVITALIA nell’apposita sezione “Investimenti sostenibili 4.0 – PN RIC 2021-2027” del sito web istituzionale (www.invitalia.it) in cui sarà possibile rinvenire anche la modulistica. Ciascuna impresa può presentare una sola domanda di agevolazione, fatta salva la possibilità di presentarne una nuova in caso di rigetto dell’istanza in esito alla relativa istruttoria.