Pnrr e settore agroalimentare: l’accordo di filiera

Risorse cospicue messe a disposizione delle imprese italiane per un balzo in avanti in termini di qualità in Europa e nel mondo

 

Il PNRR – Piano di Nazionale di ripresa e resilienza contiene un insieme di misure finalizzate ad accedere alle risorse finanziarie rese disponibili dall’Unione Europea al fine di favorire la ripresa economica in seguito alla pandemia. Le risorse finanziarie disponibili ammontano a 191,5 miliardi di euro per il periodo 2021-2026, di cui 68,9 miliardi sono sovvenzioni e 122,6 miliardi di euro sono prestiti, cui si aggiungono ulteriori 30,6 miliardi di risorse nazionali e 13 miliardi del React EU, il Pacchetto di assistenza alla Ripresa per la Coesione e i territori dell’Europa.

Il PNRR si suddivide in sedici Componenti, raggruppate in 6 Missioni. Per “Componente” si intende l’ambito entro il quale rientrano determinate riforme e investimenti. Le sei “Missioni” del PNRR sono invece così suddivise: i) digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; ii) rivoluzione verde e transizione ecologica; iii) infrastruttura per una mobilità sostenibile; iv) istruzione e ricerca; v) inclusione e coesione; iv) salute.

Il 22 giugno del 2021 la Commissione Europea ha espresso una valutazione positiva sul testo trasmesso dall’Italia e il 13 agosto 2021 ha erogato all’Italia un prefinanziamento di circa 25 miliardi; i fondi ulteriori saranno erogati in funzione della realizzazione degli investimenti e delle riforme previsti dal PNRR.

Le Riforme sono collegate agli obiettivi generali del PNRR essendo funzionali alla loro realizzazione; esse sono raggruppabili in tre categorie: i) riforme orizzontali o di contesto, d’interesse trasversale a tutte le Missioni del Piano, rientrano tra queste le innovazioni strutturali finalizzate a migliorare l’efficienza, l’equità e la competitività del Paese; ii) Riforme abilitanti, finalizzate a consentire l’attuazione del Piano attraverso l’eliminazione di ostacoli amministrativi e procedurali; iii) Riforme settoriali, contenute all’interno delle singole Missioni, recanti modifiche normative relative a settori specifici. Vi sono poi le riforme di accompagnamento alla realizzazione del Piano, tra cui ad esempio rientrano le modifiche al sistema fiscale e a quello degli ammortizzatori sociali.

Con specifico riguardo al settore agroalimentare merita di essere segnalato, quale opportunità di rilancio del settore, quello del contratto di filiera stipulato tra i soggetti che compongono la filiera agroalimentare e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per riavviare la crescita del settore agricolo.

Tale profilo viene disciplinato all’interno della Missione 2, Componente 1 del PNRR.

Gli accordi di filiera coinvolgono le diverse imprese della filiera agroalimentare, nelle differenti fasi concernenti la produzione, la trasformazione, la commercializzazione e la distribuzione del prodotti agricoli e agroalimentari. Il contratto viene sottoscritto con il Ministero e deve individuare un soggetto proponente che sarà il referente in merito al monitoraggio degli obiettivi da raggiungere, alle azioni da compiere e alle relative tempistiche. Il programma previsto dal contratto di filiera dev’essere strutturato in modo da prevedere un coinvolgimento di tutti i soggetti che compongono la filiera agroalimentare e pertanto una speculare differenziazione degli interventi ammissibili a seconda della specifica attività svolta da ciascuno dei contraenti, in modo da coinvolgere l’intera filiera.

Il soggetto proponente può rivestire una delle seguenti forme: i) società cooperative agricole e loro consorzi, i consorzi di imprese, le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni di produttori agricoli riconosciute; iii) le organizzazioni interprofessionali riconosciute che operano nel settore agricolo e agroalimentare; iv) gli Enti pubblici; v) società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione, purché almeno i 51% del capitale sociale sia posseduto da imprenditori agricoli, società cooperative agricole e loro consorzi o da organizzazioni di produttori riconosciute; vi) associazioni temporanee d’impresa tra i soggetti beneficiari; vii) reti di imprese che hanno già sottoscritto un contratto di rete al momento della presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni.

Possono invece essere soggetti beneficiari rispettivamente: i) le imprese disciplinate dalla normativa vigente, le cooperative e i loro consorzi, nonché le imprese riunite in rete che operano nel settore agricolo e agroalimentare; ii) le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni di produttori agricoli riconosciute; iii) le società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione, purché almeno il 51% del capitale sociale sia posseduto da imprenditori agricoli, cooperative agricole e loro consorzi o da organizzazioni di produttori riconosciute ai sensi della normativa vigente.

Il capitale delle predette società può essere posseduto in misura non superiore al 10% anche da grandi imprese, agricole o commerciali; iv) organismi di ricerca e diffusione della conoscenza come definiti dal regolamento UE n. 702/2014.

Gli interventi agevolabili possono riguardare: i) investimenti in attivi materiali e immateriali nelle aziende agricole, connessi alla produzione agricola primaria; ii) investimenti per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli; iii) costi per l’adozione di sistemi di qualità; iv) progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo.

Le agevolazioni possono essere concesse nella forma del contributo in conto capitale e/o di finanziamento agevolato.

Alla domanda di agevolazione da presentarsi al Ministero a cura del soggetto proponente vanno allegati, il programma, l’accordo di filiera sottoscritto da tutti i soggetti coinvolti, la scheda sintetica del progetto predisposta da ciascun beneficiario con l’indicazione delle specifiche linee di intervento.