Decreto PNRR 2: novità per Professionisti e Imprese

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto che introduce nuove misure urgenti per l’attuazione del PNRR, il documento predisposto dal Governo che illustra l’utilizzo dei fondi europei ottenuti dall’Italia attraverso il programma Next Generation EU e che contiene interessanti novità anche per professionisti e imprese. 

È stato recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri il Decreto PNRR 2 riguardante la seconda fase del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il finanziamento comunitario di ben 191,5 miliardi di euro suddivisi tra sovvenzioni (ben 68,9 miliardi di euro a fondo perduto e prestiti per 122,6 miliardi) ottenuto dal nostro paese tramite il fondo Next Generation Eu stanziato per il rilancio dei paesi colpiti dalla pandemia. Lo scopo di questa seconda fase è quello di raggiungere gli obiettivi pianificati in fase di programmazione da conseguire entro il 30 giugno 2022.

Diversi gli ambiti interessati, dalle infrastrutture al turismo, dai beni culturali alle fonti rinnovabili. Grande risalto è inoltre dato dal decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.100 del 30 aprile 2022, alla transizione digitale: il provvedimento, infatti, risponde alla necessità di introdurre nuove misure urgenti e pone l’attenzione in particolar modo sull’innovazione e sul potenziamento della digitalizzazione nella Pubblica Amministrazione.

Importanti, inoltre, come spiegano gli esperti di InfoCert, la più grande Certification Authority e Qualified Trust Service Provider (QTSP) in Europa, sono le misure contenute nel decreto indirizzate al contrasto dell’evasione fiscale, in particolar modo per ciò che riguarda le nuove disposizioni in materia di fatturazione elettronica per i forfettari, una misura che, come vedremo, offre numerosi vantaggi ad imprese e professionisti.

L’articolo 18 del Decreto PNRR 2 stabilisce l’obbligo di fatturazione elettronica esteso a tutte le partite Iva, comprese quelle che godono del regime forfettario, del regime di vantaggio e della Legge 398/1991 con fatturazione fino a 65.000 euro. Si tratta di un importante punto di svolta verso la digitalizzazione del paese: la misura è stata infatti studiata per consentire un più capillare monitoraggio delle operazioni fiscali teso a scoraggiare e arginare il fenomeno dell’evasione. Ѐ, inoltre, importante sottolineare che la misura momentaneamente non coinvolge i soggetti che nell’anno precedente hanno ottenuto ricavi o compensi inferiori a 25.000 euro: per questi ultimi la misura verrà estesa a partire dal 1° gennaio 2024.

La fatturazione elettronica per i forfettari, sottolineano ad InfoCert, non comporta costi aggiuntivi e apporta una serie di interessanti opportunità, come la riduzione di possibili errori materiali e di pagamento, grazie alla fine di problematiche che possono derivare dagli errori manuali o dello smarrimento dei documenti, la diminuzione delle tempistiche relative ai pagamenti e una maggiore sicurezza informatica.

Nessuna modifica invece alle sanzioni: restano dunque valide quelle di cui all’art.6, comma 1 del D.Lgs 471 del 1997 e che riguardano l’omissione, il ritardo dell’emissione e l’errata fatturazione con importi variabili. Per agevolare la transizione digitale, inoltre, il Governo ha disposto che “per il terzo trimestre 2022 non siano applicate sanzioni ai soggetti ai quali l’obbligo di fatturazione elettronica è esteso a decorrere dal 1° luglio 2022, se la fattura elettronica è emessa entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione”, come si legge nel testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.