Made in Italy, export su nella cosmetica e nella moda

makeup-artistL’azienda della cosmetica ottiene ottimi risultati in tutto il mondo. Il settore è decisamente in crescita, sia nel mondo femminile, da sempre attento alle novità nel campo estetico, sia nel mondo maschile, visto che anche gli uomini hanno scoperto da qualche anno l’importanza della cura del proprio corpo. L’impresa manifatturiera italiana infatti, nel campo della cosmesi, sta facendo dei progressi notevoli, facendo registrare ottimi risultati anche nell’export. Il quantitativo di merce esportato verso l’Asia, ad esempio, ultimamente è cresciuto del 19%.

 

Quest’anno l’appuntamento autunnale in Asia di Cosmoprof, la famosa fiera internazionale dedicata alla cosmesi, si è diviso in due. Da una parte c’è stato l’appuntamento presso l’AWE, Asia World Expo, che dal 15 al 17 novembre si è focalizzato sulle attrezzature del settore e macchine di produzione, insieme al confezionamento, alla produzione in outsourcing, e a una sezione speciale per ingredienti e formule di fabbricazione. Poi l’altro appuntamento fieristico presso HKCEC, l’Hong Kong Convention and Exhibtion Centre, si è tenuto dal 16 al 18 novembre, in occasione del quale hanno esposto le aziende di produzione del prodotto finale, insieme ai settori dei Saloni di bellezza, delle Sale di acconciatura e alle zone dedicate alle eccellenze e ai prodotti emergenti. In queste occasioni è chiaro come Cosmetica Italia, grazie anche alla collaborazione con ICE Agenzia, sia in prima linea per il posizionamento del prodotto italiano sul mercato estero.

È stata senza dubbio una scelta vincente quella operata in sinergia tra Cosmetica Italia e ICE Agenzia, ma non deve essere l’unica collaborazione di respiro internazionale. È infatti vero che per far conoscere e apprezzare ancora di più in Made in Italy nel mondo si dovrebbero internazionalizzare tutti i settori produttivi. In questo senso il binomio qualità-prezzo potrebbe essere uno dei parametri fondamentali per diventare competitivi anche sui mercati esteri, ma non è il solo. Difatti, internazionalizzare non significa soltanto limitarsi ad essere presenti, ma anche essere ben visibili e riconoscibili nelle vetrine internazionali, presentando un prodotto all’avanguardia, proponendo un prezzo proporzionato alla qualità venduta e mostrando una vetrina virtuale ben fatta e potenziata da un sistema di e-commerce affidabile e preciso.

Il Made in Italy alla lunga, data la sua qualità, riesce comunque ad imporsi sui mercati internazionali, ma per farlo deve presentarsi con tutte le carte in regola: pertanto per avviare un processo di internazionalizzazione d’impresa nella maniera più profittevole è sempre consigliabile affidarsi ad un professionista del settore. I vantaggi sono notevoli sia in termini di aumento della clientela, sia per acquisire un’immagine e un’affidabilità maggiore.

Intanto a Napoli la tre giorni della “Naples meets the world” è giunta alla sua terza edizione e punta ad obiettivi importanti. Innanzitutto quello di creare sinergia tra le aziende che, al Sud, si occupano di moda. In secondo luogo punta a rivalutare la tradizione tessile campana e le sue industrie, strozzate anche da un’eccessiva localizzazione. Infine fare sistema per consentire un processo di internazionalizzazione per tutte le aziende, comprese le piccole strutture familiari, creando un modello riproponibile e agile. La “Naples meets the world” vuole essere un segnale di orgoglio campano. Tre giorni di mostre e di tour che sono serviti a far conoscere sia le aziende, sia il meraviglioso territorio napoletano.