LA POTENZA DELLE RETI SOCIALI

Due giorni di confronto per uscire da idee e opinioni cristallizzate e polarizzate. La presidente del Gruppo Design, Tessile, Sistema Casa di Confindustria Salerno Elisa Prete: «Ci siamo concessi il tempo per guardare al design da più prospettive»

 

La scintilla che ha dato avvio due anni fa a Salerno Do Design è ora diventata la piccola fiamma che ha dato vita a un’edizione particolarmente densa di ospiti e contenuti. Che bilancio trae dell’evento?

Con grande piacere porto con me questa seconda edizione piena di ispirazione. Credo sia stato raggiunto l’equilibrio auspicato tra i contenuti delle giovani menti creative e quelli dei professionisti custodi di cultura ma soprattutto abbiamo tutti compreso che deve esserci bilanciamento tra ciò che un designer può progettare e ciò che la natura può sopportare.

Abbiamo imparato che il design passa attraverso tutti i processi che permeano non solo l’economia ma anche le trasformazioni sociali, culturali, ambientali. Quali altre lezioni possono ispirare le future generazioni?

La lezione più grande l’abbiamo imparata dai giovani, definibili come tali non solo per età anagrafica quanto piuttosto per spirito creativo e combattivo, come la preside del Sabatini Menna Ester Andreola che, a fine carriera, ancora si prodiga a dare vita a progetti senza scadenza. O come gli insegnanti dell’Accademia che, in poche settimane e a inizio corso, hanno motivato e costruito con i loro giovani e aspiranti designers, insieme a noi, questo evento, o ancora come tutti i relatori che da ogni parte d’Italia ci hanno raggiunto per donarci il loro grande contributo culturale e umano.

E a livello di esperienza personale, cosa le ha insegnato Salerno Do Design?

In questi ultimi mesi che mi hanno vista impegnata nell’organizzazione di questo evento, ho scoperto 3 poteri: il primo è la forza motrice dei giovani, i ragazzi  dell’Accademia, quelli del liceo artistico Sabatini Menna, una forza che mi fa ben sperare in un prossimo futuro migliore. Il secondo potere è il vortice creatore delle relazioni: si è subito innescata una rete tra le aziende e il mondo della cultura che ha permesso di creare i convegni di queste due giornate, relazioni che sembravano dovessero essere limitate dalla pandemia ma che, invece, si sono mostrate ancora più solide e proficue; il terzo potere è la paziente conquista del tempo. Credo che l’attesa doni tempo per agire, per il fare, per imparare, non si ottiene tutto subito ma bisogna iniziare e questo vale per le conquiste che dovremo fare per l’ambiente, per noi stessi e per i nostri figli. Vale anche per una economia che con il tempo stiamo cercando di riprendere. Avere pazienza significa superare ogni ostacolo burocratico, economico, relazionale con profonda lealtà.