Startup Competition, il luogo delle idee “Giovani”

Caratteristiche e valori dell’iniziativa del Gruppo GI del Mezzogiorno, raccontati dal suo coordinatore Francesco Serravalle

 

Cinque edizioni per Startup Competition. Una formula che nel tempo si è ampliata e consolidata. Un bilancio dal 2015 ad oggi?
Dal 2017, anno in cui con l’insediamento del nuovo direttivo regionale guidato da Francesco Palumbo, ho ricevuto l’incarico di Coordinatore della Competition, abbiamo deciso un cambio di rotta modificando il format. Le linee guida prevedevano di valorizzare le singole Territoriali GI del Mezzogiorno e i relativi ecosistemi, offrendo un reale supporto alle startup. È così nata la categoria “partner territoriali”, ovvero organizzazioni che – dentro e fuori il movimento – operano nel settore innovazione e, per questo, sono capaci di sostenere e promuovere l’iniziativa. Altro driver del nuovo format è stato l’aver messo in palio, tra i primi nel Mezzogiorno, un grant di 10.000 euro, cifra coerente con i bisogni di startup in fase di pre-seed, ovvero con il target precipuo della gara. Ultimo tassello, l’aver promosso l’Innovation Matching, momento a porte chiuse, a valle della competition, tra startup e aziende che avevano precedentemente indicato il loro bisogno di innovazione.

Tre aspetti che differenziano il format SC da altre manifestazioni dedicate alle startup.
La presenza di un grant economico, la possibilità di matchare con aziende che hanno formalizzato, attraverso una call specifica, i loro bisogni di innovazione ma, soprattutto, la possibilità di entrare in contatto con il movimento nazionale dei GI e vivere la due giorni del convegno di Capri. In questi anni abbiamo ospitato gli startupper e, in questa ultima edizione, li abbiamo fatti soggiornare tutti insieme in quella che abbiamo definito la “Casa degli startupper”.

Che tipo di innovazioni approdano alla Startup competition?
La nostra call è molto selettiva, mediamente a ogni edizione hanno risposto circa in 100, ma solo 10 sono stati i progetti concretamente scelti.

Esiste una community creata nel tempo da Startup Competition che supera i confini spazio-temporali dell’evento?
Assolutamente sì. La cosa più bella è aver visto che diverse startup si sono poi iscritte alle Territoriali di riferimento, oltre ad innescare altre collaborazioni tra di loro.
Di edizione in edizione i partecipanti sono stati i primi ambassador della competition, confermando la creazione di una community.

Chi vince: la migliore business idea o quella che ha un percorso di crescita e sviluppo concreto?
In tutte le edizioni sono state premiate le startup più pronte al mercato e con un track record già validato, in perfetta coerenza con le specifiche che davamo nella call e in linea con la fase di pre-seed, individuata come quella da supportare maggiormente.

Chi vince: il singolo o la squadra?
Decisamente il team. A tal proposito, tenuto conto che sono al mio ultimo anno di coordinamento e di presenza nei GI di Confindustria Salerno, consentimi un ringraziamento a tutti agli amici e colleghi che mi hanno accompagnato in questa esperienza. Per ragioni di spazio, è impossibile citare tutti ma, in particolare, il mio grazie va a Francesco Palumbo, Pasquale Sessa, Maria Prete, Marco Gambardella e Giusy Citro, con i quali ho condiviso un percorso umano e professionale intenso, pieno, gratificante e divertente.