L’AI al servizio dell’Internazionalizzazione

Manager e aziende hanno necessità di formarsi per acquisire nuove competenze grazie alle differenti tecnologie oggi disponibili sul mercato e già performanti

 

Si sente sempre più spesso parlare di AI (Artificial intelligence) e molti si chiedono come utilizzarla al meglio nel mondo degli affari e sui mercati esteri. L’internazionalizzazione è uno dei settori in cui l’Intelligenza Artificiale (AI) sta avendo il maggiore impatto.

Prima di procedere è doveroso fare alcune premesse:

  1. Quando parliamo di AI non bisogna pensare solo alla tecnologia (una macchina, un software, etc). Quando utilizziamo uno strumento di AI e gli chiediamo qualche cosa, stiamo usando due realtà oggettive: la tecnologia e la base del dato (molto spesso il web). 2. Bisogna capire che l’AI non è infallibile, di certo questa sta migliorando giorno per giorno, ma fa ancora molti errori e per questo il ruolo dell’uomo (proprietario d’azienda, manager o dipendente che sia) è determinante così come la qualità̀ dei dati e la loro gestione.
  2. L’obiettivo dell’AI è quello di insegnare alle macchine come pensare, ragionare e prendere decisioni in maniera autonoma. Per le aziende si intravedono diverse opportunità. Sono ormai note le potenzialità che il Marketing basato sull’intelligenza artificiale offre. Spesso si sente parlare di campagne di comunicazione dal forte impatto mediatico (forse anche per l’effetto novità) prodotte a costi irrisori, ma soprattutto in tempi record.

L’AI può essere utilizzata per la raccolta e l’analisi dei dati di mercato, in modo da fornire agli utenti informazioni utili su competitor, tendenze di mercato e preferenze dei consumatori.

Ancora, possiamo utilizzarla per adattare meglio i nostri beni e servizi ai mercati di penetrazione. Altro utilizzo può essere la gestione della catena di fornitura. Per esempio tra gli spedizionieri si stanno utilizzando sistemi di blockchain per smaterializzare tutta una serie di documenti di trasporto (la BL, la CMR, etc). Oppure, utilizzando strumenti come IBM Watson, si riescono ad ottimizzare i percorsi di consegna, riducendo i tempi di transito e i costi di trasporto; in questo modo si abbassano le emissioni con un conseguente inferiore impatto ambientale. In sostanza, l’intelligenza artificiale può migliorare la visibilità della catena di fornitura e migliorare il controllo del flusso di informazioni e merci, ma attenzione, siamo solo all’inizio!

Importante è esaminare le diverse tecnologie e strumenti di AI disponibili sul mercato.

La scelta è vasta e varia da strumenti di automazione, come chatbot e software di analisi dei dati, a soluzioni più complesse basate su machine learning e sull’AI generativa.

Tra gli strumenti degni di nota (di cui alcuni gratuiti) ci sono sicuramente Gemini, Bing, IBM Watson, OpenAI, TEM Plus, YES Connect e ovviamente Chat Gpt, ma ce ne sono tanti e molti altri emergeranno nel prossimo futuro, tra questi interessante è il progetto Intelligence Research della Proation che facilita la conoscenza della matrice settore/prodotto in Paese estero. Purtroppo il potenziale dell’intelligenza artificiale, e il modo in cui questa può migliorare le strategie e le operazioni da mettere in atto sui mercati esteri, non sono ancora ben chiari ai manager che si occupano di internazionalizzazione.

Oggi a questi Manager è richiesto a) uno sforzo per acquisire conoscenze sulle tecnologie AI e sulle loro applicazioni su scala globale, b) il dovere di trasferire le conoscenze acquisite ai propri subalterni. Ci sono molte aree grigie che necessitano di attenzione. Potrebbe essere necessario un investimento iniziale considerevole per avviare/implementare tecnologie di intelligenza artificiale.

Per questo l’utilizzo dell’AI potrebbe sembrare meno adatto alle PMI italiane. Invero, su questo punto entrano validamente in gioco le società di Temporary Management che possono, anzi devono, investire e ammortizzare i costi per far emergere i propri piccoli clienti prima della concorrenza.

Queste società, così come i manager delle aziende, dovrebbero collaborare di più con specialisti di intelligenza artificiale per assicurarsi di avere l’assistenza necessaria da mettere in pratica durante i processi d’internazionalizzazione. Insomma devono stare al passo con le innovazioni più recenti e sfruttare le opportunità più adatte alle proprie esigenze. Ci sono anche aspetti di etica e privacy da tener presente. L’uso dell’intelligenza artificiale impone il rispetto delle leggi e degli standard attualmente in vigore in ogni singola nazione.

L’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nelle strategie di internazionalizzazione aziendale è diventata una componente chiave per molte organizzazioni. Certo, i Manager devono affrontare nei prossimi mesi sfide e opportunità uniche.

Tuttavia, è necessario comprendere le difficoltà e i pericoli derivanti dall’utilizzo di queste tecnologie ed è per questo che bisogna formarsi, e bisogna farlo subito.

Ai manager si suggerisce in fase iniziale di sfruttare questa tecnologia per bypassare le attività time-consuming e dedicare il tempo alle attività con maggior valore aggiunto.

Concludo aggiungendo una citazione che si adatta a manager e aziende: «l’AI non ci ruberà il lavoro, ma lo farà sicuramente il nostro collega/concorrente se imparerà ad utilizzarla prima o meglio di noi».