Finanza etica e giovani al centro

Camillo Catarozzo, presidente Banca Campania Centro: «Per uno sviluppo che guardi al futuro, investire in questi due elementi darà la spinta necessaria per la ripresa economica»

 

Far nascere e sostenere imprese giovani e innovative rientra nella missione di Banca Campania Centro. Come si sostanzia questa promessa?

Siamo una Banca di Credito Cooperativo. Non potremmo vivere il nostro essere espressione delle comunità in cui operiamo senza impegnarci per uno sviluppo dei nostri territori che guardi al futuro. E il futuro è rappresentato dai giovani. La nostra attenzione per loro viene da lontano. Siamo una banca che da 107 anni vive questi valori e affronta queste problematiche e lo fa nella logica cooperativa del confronto e della rete. Conosciamo meglio di chiunque altro i problemi delle nostre terre e delle nostre aziende in questo ambito: dal ricambio generazionale sempre più difficile, alle complessità di far partire nuove idee. Del resto tutte le iniziative che abbiamo intrapreso, da quelle formative a quelle più prettamente di sostegno, sono state molto seguite e hanno avuto riscontri estremamente positivi. Siamo convinti che il potenziale del capitale sociale dei nostri territori per quel che riguarda i giovani sia molto importante e in loro riponiamo tutte le nostre speranze per una reale resilienza della nostra economia. La nostra attività continuerà a essere rivolta a queste iniziative e a questi progetti, realizzando senza troppi formalismi un sistema di finanziamenti che potrebbe definirsi una sorta di acceleratore di imprese che abbiamo già proposto in passato ma che non è decollato per mancanza di coraggio di alcuni nostri giovani.

Cosa vuol dire per voi “buona finanza”?

 Per Banca Campania Centro “Buona finanza” ha un’accezione anche fortemente etica. Un’etica di impresa che sia sinonimo di accompagnamento ad investimenti in cui innovazione, ricerca e valorizzazione delle specificità dei territori siano prioritari. È infatti importante sottolineare che il mercato finanziario è profondamente cambiato negli ultimi anni e la finanza attenta e responsabile unitamente ad un livello di eticità (che consenta partecipazione anche a quanti sono considerati meno importanti nello scenario economico) rappresenta un punto fermo nella difesa della speculazione e di altre attività meno lecite nel panorama finanziario. Ci troviamo in un momento difficile per la presenza nei mercati finanziari di investitori con pochi scrupoli o addirittura “opachi” e una finanza etica e funzionale ai territori deve rappresentare una priorità.

Anche quest’anno avete scelto di essere partner del Premio BPI di Confindustria Salerno. Che esperienza è stata?

Veramente gratificante: dopo la precedente edizione abbiamo compreso a pieno e con maggiore consapevolezza l’importanza e le grandi opportunità offerte dall’iniziativa. Sono stati evidenziati progetti interessanti e di valore assoluto che hanno confermato che i nostri giovani ci sono e manifestano una vivacità di iniziative che ritengo possano realmente far sperare in una ripresa reale ed efficace dopo il flagello che ci ha colpito.