Il brillante e profondo film di Mike Mills è una riuscita ode al rapporto tra adulti e bambini. 

Joaquin Phoenix è Johnny, un giornalista radiofonico particolarmente assorbito da un progetto di lavoro che lo porta in giro per l’America a intervistare i bambini sul futuro incerto del nostro mondo.

Improvvisamente, i suoi piani vengono sconvolti da una crisi familiare quando sua sorella Viv (Gaby Hoffmann) gli chiede di badare a suo figlio di otto anni Jesse (Woody Norman), mentre lei deve occuparsi del padre del bambino, che ha problemi mentali. 

Johnny ha molte ragioni per voler aiutare sua sorella, ma non ha molta esperienza con i bambini, soprattutto con uno intelligente e perspicace come Jesse. 

Johnny si trova così a legare con il nipote in una maniera che mai avrebbe previsto, portandolo con sé in un viaggio fra Los Angeles, New York e New Orleans. 

Durante il viaggio impara pian piano a trattare i bisogni, le preoccupazioni e le gioie del bambino con grande rispetto, comprendendo quanto siano diversi ma non inferiori a quelli di un adulto.
Le situazioni che coinvolgono i protagonisti sono sempre cariche di emozioni e spesso divertenti, con momenti a volte piacevoli, altre volte tristi, notti silenziose e giornate davvero sorprendenti.

Fra Johnny e Jesse si stabilisce una fiducia momentanea, che li trasforma.

Provano a tenersi stretti negli attimi di ansia, a dirsi ciò che di solito non riescono a confidare, a togliersi l’un l’altro dai guai.

E man mano che si avvicinano, questa storia delicatamente raccontata si espande fino a toccare temi molto più grandi.