Buonocore, Confindustria Campania: «Sul Tpl è necessaria un’inversione di tendenza»

gerard buonocorePer il delegato al Trasporto Pubblico Locale e in Concessione di Confindustria Campania è indispensabile una programmazione regionale certa e di lungo periodo perché le aziende possano a loro volta programmare investimenti

Dottor Buonocore, la produttività delle aziende del Trasporto Pubblico Locale è ancora minata dalla scarsità di risorse? Resta questo il problema numero uno per le aziende del comparto?
Purtroppo quello della penuria di risorse è uno dei problemi che interessa il nostro settore. Ovviamente la nuova governance politica regionale non è ancora riuscita, per esiguità di tempo, a imprimere quella svolta necessaria. Le difficoltà per le aziende, e di rimando per i cittadini, restano. 
Anzi, probabilmente aumenteranno. Lo Stato, infatti, ha ulteriormente ridotto il plafond a disposizione della Regione Campania che, inevitabilmente, dovrà rivedere la propria politica di programmazione economica per far quadrare i conti. Da parte nostra, ci auguriamo che l’ente regionale spinga per un miglioramento complessivo dell’efficienza delle aziende
pubbliche che, da sole, drenano circa l’ottanta/novanta per cento delle risorse, non sempre con una gestione brillante per efficacia tant’è che negli ultimi anni lo sviluppo è mancato per far fronte al ripianamento dei debiti di queste società.
Di recente la giunta regionale della Campania ha approvato altre due delibere per il Trasporto Pubblico Locale che confermano la volontà di assegnare il servizio, sia su ferro che su gomma, mediante procedure di gara ad evidenza pubblica.

In rappresentanza dell’imprenditoria privata lei cosa ne pensa?
Diamo merito agli attuali vertici regionali di aver impresso un’accelerazione alle gare, ferme da anni, o “fermate” perché contestate in sede giudiziaria. Riscontriamo però ancora poca chiarezza rispetto alla distribuzione delle risorse e alle tipologie di servizi che con queste saranno offerti. Diamo, pertanto, il nostro contributo in qualità di protagonisti del comparto sui criteri di assegnazione perché questi risultino nei fatti adeguati. Riteniamo che i criteri vadano scelti consultando le categorie perché a beneficiarne sia il servizio finale, quindi l’utente e non l’azienda.
Questo metodo dovrebbe valere innanzitutto per la questione del parco rotabile, uno dei più malmessi a livello nazionale.
La gara dovrebbe essere fatta sapendo quali autobus occorrono e a chi, per evitare la dispersione delle risorse. Stesso dicasi per le macchinette obliteratrici. Attualmente manca del tutto il controllo dei trasportati.
Mancano informazioni fondamentali eppure minime. Non si sa chi viene trasportato, chi ha venduto un determinato biglietto e quale è il segmento di introito azienda per azienda per avere una esatta distribuzione degli incassi. È indispensabile una programmazione certa e di lungo periodo perché le aziende possano a loro volta programmare investimenti. Ci proponiamo come braccio operativo della Regione per stabilire assieme i criteri, la destinazione e l’elaborazione dei lotti di dimensioni contenute data la nostra conoscenza del territorio e delle esigenze di operatori e utenti.
La Regione da sola, o noi da soli, non può riuscire a raggiungere obiettivi di efficienza e un buon servizio pubblico che soddisfi in termini di risultati utenza e sistema delle imprese.