Appalti Pubblici: la novità del fascicolo elettronico dell’impresa

È in atto una piccola rivoluzione nel settore perché l’uso dello strumento sarà obbligatorio per partecipare alle gare, con verifica immediata, e speriamo sicura, dei requisiti di ordine generale e speciale richiesti dai bandi

 

Gli obiettivi stringenti del PNRR, insieme con l’attivismo del Governo Draghi, e in particolare del Ministro Colao, delegato all’Innovazione tecnologica e alla Transizione digitale, stanno portando a importanti cambiamenti nella Pubblica Amministrazione. Come sempre queste novità lasciano sorpresi all’inizio, a volte interdetti, ma con il tempo saranno considerate delle svolte essenziali e irrinunciabili. È stata emanata, infatti, la delibera ANAC n° 464 del 27 luglio 2022 che dà corpo all’art.81 del Codice dei Contratti (D.Lgs 50/2016) e attua concretamente la norma, per completare il percorso verso la completa digitilizzazione delle procedure di gara, che prevede il fascicolo elettronico dell’impresa. Dal 25 ottobre 2022 è, dunque, operativa l’istituzione della Banca dati nazionale dei contratti pubblici presso l’ANAC e il Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico (FVOE), nel quale sono presenti i dati utili alla verifica dell’assenza di motivi di esclusione di cui all’articolo 80, l’attestazione di qualificazione per gli esecutori di lavori pubblici, nonché i dati e documenti relativi ai criteri di selezione di cui all’articolo 83.

È una piccola rivoluzione nel settore dei lavori pubblici, perché l’uso del FVOE sarà obbligatorio per partecipare alle gare, con verifica immediata, e speriamo sicura, dei requisiti di ordine generale e speciale richiesti dai bandi. Tale verifica non si ferma alla fase di aggiudicazione ma viene estesa a quella di esecuzione e, dunque, al mantenimento dei requisiti da parte di chi si è aggiudicato la gara e di eventuali subappaltatori, controllo che talvolta rimane nell’ombra dopo l’iniziale scrutinio in sede di gara. A regime, sarà istituito l’Elenco degli operatori economici già verificati. Attraverso questo elenco, una stazione appaltante che sta aggiudicando una gara può osservare se un determinato operatore economico risulta già stato verificato in una precedente gara. Il possesso dei requisiti messi disposizione attraverso il FVOE sarà attestato da strumenti già esistenti e digitalizzati, quali la Visura Registro delle Imprese fornita da Unioncamere; il certificato del casellario giudiziale integrale fornito dal Ministero della Giustizia; l’Anagrafe delle sanzioni amministrative, fornita dal Ministero della Giustizia; il Certificato di regolarità contributiva di ingegneri, architetti e studi associati, fornito dalla Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti (Inarcassa); la Comunicazione di regolarità fiscale fornita dall’Agenzia delle Entrate; la Comunicazione Antimafia fornita dal Ministero dell’Interno. In questo modo si eliminano molte perdite di tempo e gli adempimenti formali a carico di stazioni appaltanti e operatori economici, così da imprimere una accelerazione alle procedure di gara.

Il Fascicolo digitale consentirà alle stazioni appaltanti anche di utilizzare gli accertamenti già effettuati da un’altra stazione appaltante per ammettere l’operatore economico alla gara, velocizzando l’attività di verifica. Inoltre, gli operatori economici vedranno ridotti notevolmente gli oneri di riprodurre, per ogni procedura di gara, le certificazioni a comprova dei requisiti posseduti. Agli operatori economici, quindi, non verrà più imposto l’onere di produrre per ogni gara cui intendono partecipare la medesima documentazione. Lo scopo evidente è quello di rendere quasi automatizzata la verifica dei requisiti permettendo alle Stazioni appaltanti e alle imprese di concentrarsi più efficacemente sulla bontà dell’opera e la corretta spesa delle risorse. Il FVOE conterrà tutti i dati per la partecipazione alle gare per cui è obbligatoria la verifica attraverso la Banca dati Anac sull’assenza di motivi di esclusione in base al Codice dei Contratti. Questo significativo cambiamento consente alla transizione digitale, già avviata con le gare elettroniche, di proseguire veloce e si consente ogni controllo alle stazioni appaltanti, anche su subappaltattori e ausiliari, spesso oggetto di verifiche tardive e cause di contenzioso.

IL FVOE sarà di supporto anche alle imprese, che potranno, tramite apposite funzionalità, inserire nel fascicolo i dati e le certificazioni comprovanti il possesso dei requisiti speciali la cui produzione è a loro carico. Ancora, la funzionalità che permette il riuso dei documenti presenti nel FVOE per la partecipazione a più procedure di affidamento, pur ovviamente nei termini di validità temporale degli stessi, permetterà alle imprese di essere più agili e di cogliere maggiormente le occasioni che il mercato offre.

In via transitoria, fino alla completa operatività del sistema, con riferimento all’acquisizione e alla verifica dei dati e dei documenti a comprova dei requisiti generali non disponibili nel FVOE, le stazioni appaltanti provvedono secondo le modalità previste dall’articolo 40, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del 2000.

La valutazione della messa a regime del fascicolo elettronico è certamente positiva e speriamo che la sua lunga gestazione abbia portato ad un sistema sicuro ed efficiente. Come per ogni novità importante, all’inizio dovranno abituarsi tutti, operatori economici e stazioni appaltanti, ma a breve questo strumento sarà essenziale. Avremo gare più sicure, esclusioni più meditate, verifiche costanti, e speriamo che ciò produca anche migliori opere e servizi pubblici, permettendo a tutti gli operatori di dare importanza alle strategie di acquisto invece che sulle procedure e sugli aspetti formali, dedicando maggior tempo a ciò che più conta, e cioè innovazione e visione di nuove opportunità. Del resto già da decenni le imprese che operano con la Pubblica Amministrazione hanno imparato, qualche volta a caro prezzo, che bisogna avere un ordine contabile e amministrativo impeccabile, qualificazioni sempre più stringenti e una organizzazione che selezioni i partners, ausiliari e soci dei raggruppamenti, qualificati e immuni da pregiudizi. Il Fascicolo elettronico non potrà che trovar pronte le imprese già attrezzate e imporrà scelte decisive a quelle che lo sono di meno, perché i nodi verranno subito al pettine, anziché solo nell’ipotesi di contenzioso come quasi sempre accade ancora oggi.

Un’unica notazione più attenta riguarda le c.d. comunicazioni antimafia, che non hanno sempre carattere di vera e propria certificazione e che andranno valutate per le loro peculiarità.