Umana, la declinazione sostenibile del mondo del lavoro

Pubblicato dall’Agenzia per il Lavoro il primo Bilancio di Sostenibilità. Caprioglio: «Un percorso identitario che parte da lontano»

Le performance su etica e integrità, le modalità di gestione su assunzioni interne e turnover del personale, su salute e sicurezza del lavoro, le performance ambientali su formazione e istruzione, su modalità di gestione delle diversità e sulle pari opportunità, sulla gestione della privacy dei clienti e sulla trasformazione digitale. Sono solo alcuni dei parametri valutati in conformità agli Sustainability Reporting Standards pubblicati da Global Reporting Initiative e certificati da KPMG che costituiscono l’ossatura del primo Bilancio di Sostenibilità di Umana. «La sostenibilità è un driver importante per ogni azienda, ogni amministrazione pubblica, ogni cittadino. Per noi di Umana che ci occupiamo di lavoro, sostenibilità vuol dire avere cura del futuro delle persone. Il nostro Bilancio di Sostenibilità – ha spiegato Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana – è frutto di un percorso identitario che parte da lontano. I dati, i parametri, i principi su cui è costruito posano basi su un terreno solido fatto di grande impegno e responsabilità, di rispetto delle regole. Sostenibilità è per noi innovazione, formazione accessibile e di qualità, inclusione, valorizzazione delle potenzialità di ciascuno e riduzione delle differenze. Ma è anche sostenibilità economica perché senza crescita economica non c’è ricchezza e non può esserci lavoro».

Umana, Agenzia per il lavoro nata a Venezia nel 1997, conta oggi 141 filiali operative sul territorio nazionale, 1400 persone dedicate ai servizi per il lavoro e 30mila persone inserite ogni giorno (di cui 6mila a tempo indeterminato). Ha chiuso l’anno finanziario con un previsionale 2021 di 850 milioni di euro di fatturato. Ma i numeri certificati e pubblicati nel documento sono quelli che riguardano altre performance, forse meno visibili, intangibili, ma altrettanto essenziali nella valutazione delle condotte delle imprese, alla luce degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 in ambito sociale, economico e ambientale.

Per Umana, nel 2004 prima Agenzia per il Lavoro in Italia a rendere pubblico un proprio Codice Etico, misurano l’impegno per il mondo del lavoro. Si tratta delle oltre 19mila ore di formazione interna, dei 160mila giovani coinvolti in percorsi di orientamento nell’ultimo triennio, delle 260 iniziative convegnistiche sui temi della legalità ed etica (dal 2018), degli oltre 2200 corsi erogati (con Fondo Forma.Temp). Oppure la percentuale delle persone inserite nel mondo del lavoro dopo una Academy (87%), le oltre 6600 persone prese in carico e seguite dall’Area Politiche Attive per il Lavoro, la percentuale della componente femminile fra i propri dipendenti (l’85%) o il numero dei somministrati inseriti nelle aziende con contratto a tempo determinato (il 30%).

Ma anche i progetti sull’inclusione al lavoro per i soggetti fragili, le azioni sul contrasto al gender gap e il sostegno al rientro dalla maternità dei dipendenti o la partecipazione a 26 Fondazioni ITS.