Storia di un pomodoro ritrovato, il “Fiaschello Battipagliese”

Fiaschello BattipaglieseRai 2 dedicherà la puntata del 1 aprile del famoso programma gastronomico, Eat Parade, alla varietà di pomodoro recuperata dall’associazione Arkos

Un team di ricercatori ha letteralmente salvato dall’estinzione una qualità di pomodoro autoctona, denominata “Fiaschello Battipagliese”, scomparsa agli inizi degli anni ‘70 del secolo scorso, che veniva prodotta esclusivamente nella Piana di Battipaglia, in provincia di Salerno.

 

Nella Piana del Sele, il settore agricolo si è sviluppato nel corso del Novecento con estese coltivazioni di tabacco, barbabietola da zucchero e specialmente pomodoro.

Tra i primi pomodori coltivati, il “Re Umberto, utilizzato per la produzione di salse e pelati al posto del più rinomato “San Marzano” che nelle zone della Piana non risultava abbastanza produttivo.

Un’altra qualità molto ricercata dagli intenditori, per il suo gusto inconfondibile e le molteplici possibilità di utilizzo, era proprio il “Fiaschello Battipagliese”, dalla caratteristica forma ad ampollina e dal colore rosso vermiglio. Un pomodoro apprezzato per il suo profumo intenso ma dolce e per la freschezza della polpa ricca e corposa.

La coltivazione avveniva esclusivamente in piena aria, sfruttando al meglio possibile i tempi colturali offerti dal periodo primaverile-estivo. Tra i pomodori era, inoltre, tra le varietà più facilmente coltivabili perché la pianta bassa non richiedeva alcun sostegno e necessitava di pochissime concimazioni e annaffiature.

 

Agli inizi del 2013, l’associazione Arkos di Battipaglia, impegnata in progetti di valorizzazione delle risorse del territorio, si pone un ambizioso obiettivo: recuperare e permettere nuovamente la produzione di questo pomodoro. Nasce, così, un progetto di ricerca per studiare la varietà locale di questa antica coltura, che rappresentava una espressione di vita sociale e civiltà contadina battipagliese.
Pacchetelle Al Naturale
In primis, il team di ricerca, guidato dalla passione e dalla competenza di Mariella Liguori e Maurizio Bianchi, ha meticolosamente recuperato campioni di semi antichi custoditi nel tempo da piccoli agricoltori del territorio.

Questi campioni di sementi sono stati analizzati e purificati per essere poi seminati, dando così luogo alla coltivazione delle prime piantine di “Fiaschello di Battipaglia” presso diverse aziende agricole della zona.

In particolare, i semi sono stati coltivati in serra biologica al 100%, in serra tradizionale e in campo aperto biologico.
La caratterizzazione morfologica, agronomica e qualitativa della varietà si è svolta in collaborazione con il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura e il pomodoro “Fiaschello di Battipaglia” è stato successivamente inserito nella lista delle varietà da conservazione.

L’impiego di tecnologie e metodologie innovative ha caratterizzato le diverse fasi del laborioso progetto. Dallo sviluppo di una piattaforma di finanziamento delle attività, centrata sul crowdfunding, allla predisposizione di un piano di divulgazione dei risultati e di promozione, fondato prevalentemente su una strategia di comunicazione digitale e social. Tutto ciò per favorire processi di aggregazione dal basso e creare una community di appassionati, con l’intenzione di rilanciare innanzitutto sul territorio la varietà reintrodotta.

Il 2015 si è chiuso con il completamento delle fasi di ricerca, promozione e individuazione dei prodotti commerciali basati sul pomodoro.

Le pacchetelle al naturale del pomodoro Fiaschello Battipagliese, lavorate a mano con il metodo tradizionale sono attualmente il prodotto di punta della nuova attività aziendale.

Completano la gamma di offerta, ad oggi in produzione, i pomodori pelati al naturale, realizzati con pelatura e colmatura nei vasetti a mano, la passata di pomodoro, ottenuta dai pomodori più rossi e maturi e una originale confettura di Fiaschello.
Il 2016 rappresenterà per il “Fiaschello Battipagliese” l’anno della prova del mercato, della commercializzazione e dei rapporti da consolidare con i canali distributivi.

La conoscenza del prodotto si sta già diffondendo tra i professionisti del food e il pomodoro si sta facendo apprezzare come produzione di alta qualità destinata a un mercato di nicchia.

La strada per il futuro sembra a volte essere già tracciata nel nostro passato.