Giuseppe Rinaldi, in ricordo di un uomo tenace

Giuseppe Rinaldi, fondatore Rinaldi Group

Va via un uomo di altri tempi che però lascia in dote alla sua famiglia e ai suoi collaboratori un Gruppo aziendale dai solidi valori

 

 

Si sono celebrati ieri nella chiesa della SS. Annunziata Santuario della Spina Santa i funerali solenni di Giuseppe Rinaldi fondatore della Rinaldi Group una delle più importanti aziende del tessuto imprenditoriale della provincia di Salerno.

Una grande perdita per la comunità tutta, un uomo che ha dedicato la sua vita alla famiglia, al lavoro, all’azienda, ai suoi dipendenti e collaboratori iniziando da zero in un territorio che non offriva speranze di un futuro radioso ma, forte della sua tenacia e determinazione, ha costruito passo dopo passo un grande Gruppo oggi è giunto alla sua terza generazione.

Giuseppe Rinaldi era un uomo di umili origini, che da solo ha creduto nella forza delle sue idee e ha faticato per dare forma ai suoi sogni.

Da un piccolo seme piantato oltre 60 anni fa è germogliato un albero rigoglioso che, grazie a radici profonde, è diventato uno tra i gruppi aziendali, produttori di materassi, più importanti d’Italia.

Ci piace ricordarlo ripercorrendo la sua storia segnata da date importanti che coincidono con momenti che hanno segnato un’era destinata a lasciare il segno nel tempo, la stessa che oggi é preziosa eredità per le future generazioni e per il territorio giffonese da cui proviene che la quasi totalità della sua forza lavoro.

Partiamo dal 1964:  senza un soldo in tasca e con tante ambizioni ancora acerbe, Giuseppe incontró colui che di lì a poco sarebbe diventato suo socio, nell’attività ventennale della vendita di materassi.

Il tutto nasce come una scommessa. “Andava venduta una partita di materassi residua e si tuffó in quella nuova avventura”. Nasceva

così la Siriflex.

Giuseppe Rinaldi intraprese il suo personale viaggio. Il fumo di scarico maleodorante del furgone alle primissime luci dell’alba sostituisce il profumo speziato dei suoi amati capi sartoriali e le giornate iniziano a susseguirsi senza sosta, su e giù per lo Stivale.

Con spiccata dote per gli affari, forte intuito commerciale e grande abilità “di farsi sempre ben i conti”, avveduto, ma non timoroso, Giuseppe Rinaldi, consolida la posizione lavorativa facendo leva sugli introiti per ampliare un patrimonio immobiliare, case, terreni e proprietà, come a voler costruire, mattone su mattone, ettaro dopo ettaro, un tesoro da cui partire. Come una formula matematica precisa, prevedibile e ragionata, Giuseppe Rinaldi ha sempre raccontato di un’attività commerciale, quella della vendita dei materassi che se, da un lato, rispondeva alla domanda del momento con un prodotto, allora, povero, aveva come fine quello di foraggiare un patrimonio di risorse che avrebbe di certo, in seguito, sostenuto progettualità più importanti.

Nel 1965 nasce la famiglia Rinaldi a seguito del matrimonio con l’adorata moglie Elisabetta e di lì a poco con la nascita dei tre figli Stefania – oggi vicepresidente di Confindustria Salerno con delega alla formazione, internazionalizzazione e passaggio generazionale – Piero e Dino.

Vita e lavoro, divertimento e passione, rumore e fatica, sudore e soddisfazione si delineano come le traiettorie di una storia simile a tante altre storie di provincia. Ma, Giuseppe Rinaldi, conosciuto, stimato e apprezzato diventa quel Peppiniell’ dalla salda reputazione, quella stessa per la quale Don Peppino oggi e per sempre sarà ricordato come uomo onesto e grande lavoratore, elegante e di un’ilarità  vivida.

Nel1984 una ventata di ottimismo, l’assennata consapevolezza di voler costruire qualcosa di nuovo, di più grande, fertilizzata dall’affetto, dalla stima e dalla grande fiducia della sua famiglia, lo spingono a fondare la Valflex, produzione e vendita di materassi; si delinea così la rinascita.

Nel 1997 si registra l’ingresso ufficiale in azienda della nuova generazione, Giuseppe Rinaldi segue e incoraggia, spronandoli, i figli alla costruzione di qualcosa di più grande, di più importante, cogliendo le grandi opportunità offerte dal cambiamento degli scenari.

La quartina di elezione è all’azione: Giuseppe, Stefania, Piero e Dino prendono l’azienda dalle fondamenta e ne cementano le basi: prodotti, linee e gamme in continua espansione, ampliamento delle capacità produttive, potenziamento dei processi, informatizzazione e automazione, diventano le principali risorse cui attingere, con una sensibile attenzione alla costruzione della squadra di collaboratori.

Nel 2007 con una donazione anticipata e volontaria, Giuseppe Rinaldi si defila ufficialmente, restando il cuore e l’anima dell’azienda, ma lasciando la piena operatività e responsabilità ai figli, con queste parole: «Lascio ai miei figli il palcoscenico. Ho fiducia nei miei figli, perché io li ho guidati e portati con la mano, da sempre; e da lì mi son divertito a fare finta di dormire, quando mi son accorto che potevo farlo perché i miei figli erano ormai all’altezza della situazione».

La Valflex da snc passa a srl confermando con il cambio di denominazione una generale e pervasiva trasformazione dell’azienda, pronta a lanciarsi nelle sfide pre e post crisi che affronterà l’ormai Rinaldi Group, dal 2011.

Giuseppe Rinaldi Peppiniell’, Don Peppino, contempla in sé tutte le figure tipiche di una storia leggendaria, portando con se l’inossidabile sorriso incondizionato dell’infanzia, la spregiudicata irriverenza della giovinezza, l’energia disarmante di un uomo impegnato e appassionato, inaspettatamente moderno, che con schietta e ilare onestà, lascia ai suoi cari quello che forse ritiene il più importante dei segreti di una ricetta di successo: «la vita va vissuta lavorando e divertendosi al tempo stesso; questo significa saper campare».

Viene ricordato sulla pagine dei social, sui manifesti e nelle parole di quanti hanno lasciato un messaggio di cordoglio, come un grande uomo che ha guidato la sua nave verso mete importanti, senza mai mollare, con tenacia, determinazione e sempre con il suo contagioso sorriso, affrontando le difficoltà un passo alla volta e anteponendo a tutto il bene della sua azienda, dei suoi dipendenti e collaboratori.