Fondazione della Comunità Salernitana, una storia di partecipazione lunga otto anni

Antonia Autuori - Stefania Mancini Un compleanno importante quello festeggiato lo scorso 27 aprile che ha chiamato a raccolta istituzioni, organizzazioni non profit e l’intera comunità salernitana per fare un bilancio del lavoro finora svolto. La presidente Autuori: «Mobilitando le energie locali si possono costruire nuove forme di sostenibilità del vivere individuale e collettivo»

Otto anni. Un compleanno importante quello festeggiato dalla Fondazione della Comunità Salernitana onlus lo scorso 27 aprile che, per l’occasione, ha chiamato a raccolta i suoi fondatori, le istituzioni, le organizzazioni non profit e l’intera comunità salernitana per fare un bilancio del lavoro finora svolto e progettare insieme il futuro.

 

Insieme a tutti gli ospiti si è riflettuto sul ruolo svolto dalla Fondazioni di Comunità Salernitana che, tra l’altro, da sempre parte dal basso per donare ai cittadini la possibilità di riscoprire la propria città e partecipare attivamente alla sua gestione votando, ogni scelta e decisione, al principio collaborativo, scelto quale paradigma di buon governo per eccellenza. 

 

Nelle parole della presidente Antonia Autuori è espresso pienamente l’obiettivo perseguito dalla Fondazione, la prima nata nel Mezzogiorno: far transitare la comunità dalla dimensione del subire le decisioni a quella del “fare”.

Di qui l’hashtag scelto per l’evento: #attiviamolerisorse. «Attivare le risorse – ha dichiarato Antonia Autuori – significa fare insieme, adoperarsi perché la comunità riviva grazie alle idee che possono pure partire da un singolo ma che per vivere davvero dovranno essere condivise da molti. Mobilitando le energie locali si possono costruire nuove forme di sostenibilità del vivere individuale e collettivo a tutti i livelli, sociale, civile ed economico. Chiediamo, pertanto, a tutti i cittadini di fare la propria parte segnalando progetti di utilità sociale e aiutandoci a renderli concreti».