
Imporre la tassa unilateralmente – senza un reale accordo internazionale – rischia di aumentare le criticità di un sistema finanziario già molto volatile.
Imporre la tassa unilateralmente – senza un reale accordo internazionale – rischia di aumentare le criticità di un sistema finanziario già molto volatile.
È auspicabile che dal prossimo 1° gennaio 2014, l’ingiunzione fiscale potenziata possa effettivamente godere delle stesse prerogative del ruolo, anche se in proposito si nutrono fondate perplessità
Sembrava fossero le ultime lettere inviate da Equitalia legate a procedure di riscossione per conto del Comune quelle arrivate di recente nelle cassette della posta dei cittadini.
Ed infatti, ai sensi dell’art. 7, comma 2 lettera gg-ter) del D.L. n. 70/2011 convertito dalla legge n. 106 del 12 luglio 2011 (“Decreto Sviluppo) a decorrere dal 1°gennaio 2012, la società Equitalia Spa cessava di effettuare le attività di accertamento, liquidazione e riscossione delle entrate, tributarie o patrimoniali, dei comuni e delle società da essi partecipate.
A conti fatti, le misure che sembrano più incisive sono quelle che, più che restringerlo, razionalizzano l’ambito operativo di Equitalia
Quello varato dal Governo lo scorso sabato è un provvedimento sintomatico della volontà “del fare”; tuttavia appare evidente come le buone intenzioni dell’Esecutivo siano azzoppate da una scarsità di risorse che limita fortemente l’impatto dei provvedimenti proposti.
Per citare le sentenze più recenti, in tal senso, si sono espresse anche la Commissione Tributaria Provinciale di Parma, sez. 4ª, con la sentenza n. 18 dell’11 febbraio 2013 e la Commissione Tributaria Provinciale di Campobasso, sez. 2ª, con la sentenza n. 36 del 21 febbraio 2013.