L’ora del credito, al via gli incontri della PI di Salerno

Per migliorare le competenze finanziarie in materia di costo, andamento e accesso al credito e a fonti di finanza alternativa delle PMI, il Comitato Piccola Industria di Confindustria Salerno, presieduto da Roberto Magliulo, ha programmato un ciclo di incontri formativi che, a partire dal prossimo 31 ottobre e fino alla seconda settimana di dicembre, mirano a promuovere la conoscenza degli strumenti pensati per le piccole e medie imprese che vogliono muoversi per raccogliere capitale ma anche per perfezionare le proprie competenze in materia di credito.

Già calendarizzati alcuni temi specifici, tra cui “l’Attività bancaria in pillole” (giovedì 31 ottobre 2013); “la Finanza d’impresa (mercoledì 6 novembre 2013); “Il Bilancio” (mercoledì 20 novembre 2013); “Il Controllo di gestione” (mercoledì 27 novembre 2013); “Il rating” (martedì 3 o mercoledì 4 dicembre – data da confermare); “Gli strumenti a disposizione delle PMI: le azioni intraprese da Confindustria (mercoledì 11 dicembre 2013).

ROBERTO MAGLIULOÈ proprio Roberto Magliulo a dirci il perché e la portata di questa iniziativa.

 

Presidente, è sempre più reale per molte PMI il rischio di espulsione dal canale del credito, quanto meno da quello bancario. Proprio per questo il Governo con il Decreto Sviluppo ha cercato – tra l’altro – di fornire impulso all’evoluzione del mercato dei capitali di debito nel nostro Paese, ad oggi scarsamente sviluppato. Confindustria sul tema ha pensato per le sue imprese a un ciclo di incontro formativo. Ritiene che una maggiore conoscenza degli strumenti anche di finanza alternativa possa incrementare la propensione al loro utilizzo e, più in generale, aiutare le imprese nella raccolta di capitali?
In termini generali sì, ma nello specifico è chiaro che non basta informare/formare. Le condizioni perché una PMI possa ricorrere a strumenti di finanza alternativa sono di varia natura e ovviamente soggettive, per lo più. Cominciare però a oltrepassare il confine della mera informazione per passare ad una presentazione attiva, che coinvolga gli imprenditori con case studies e simulazioni realistiche, può consentire ai beneficiari di acquisire quella consapevolezza necessaria ad affrontare concretamente il tema. La raccolta di capitali in Italia è ancora oggi un tema molto poco sviluppato, rispetto ad altre economie a noi simili. Il limite è dato principalmente dalla dimensione media delle nostre SME (Small Medium Enterprises), ma anche da una scarsa propensione all’investimento in mercati di tipo azionario che prevedono un rischio maggiore rispetto all’acquisto dei classici titoli di stato. Forse in questo momento la diversificazione degli investitori potrebbe consentire anche alle nostre imprese di ottenere risultati in tal senso superiori a quelli che conosciamo.

Molte Pmi hanno poi esigenza di innovare anche le modalità di gestione aziendale: questo aspetto sarà approfondito nel corso degli incontri? Quali altre tematiche saranno affrontate?
Certamente sì: tutta la struttura del ciclo formativo si basa sul concetto di gestione aziendale efficace anche dal lato finanziario. I nostri piccoli imprenditori sono bravissimi produttori, spesso bravi “commerciali”, molto meno frequentemente gestori accorti di finanza. L’uso degli strumenti finanziari da parte delle PMI è piuttosto statico e non aiuta l’offerta delle banche che presentano sempre la stessa tipologia di prodotti: lo scoperto di conto corrente (oggi camuffato con anticipo su fatture auto liquidanti ma è pur sempre un’anticipazione di cassa) e il credito a medio termine. Il secondo viene spesso impacchettato in modo accattivante e nuovo ma rimane un finanziamento a medio termine basato su una garanzia chirografaria (o ipotecaria quando possibile). Altro di nuovo all’orizzonte non c’è. Nel corso degli incontri abbiamo previsto anche una sessione con un rappresentante della Banca d’Italia che ci parlerà della Centrale Rischi e del suo funzionamento e stiamo cercando di avere conferma di una disponibilità a suo tempo già acquisita per far presentare il sistema di rating dai rappresentanti delle due principali banche italiane. L’idea è di far vedere ai partecipanti come, a fronte di un bilancio tipo, la banca assegna un rating, quali sono i fattori che lo fanno variare e soprattutto come e quanto incide il cosiddetto “andamentale”. Speriamo così di aver coperto delle esigenze reali dei colleghi e di dare loro una mano a migliorare il loro rapporto con il sistema bancario.