È la sostenibilità il valore aggiunto delle soluzioni scelte da TIM tra quelle partecipanti al Premio Best Practices per l’Innovazione di Confindustria Salerno. Preferite quelle di BitBlocks, Ek Service e Sensorworks. Ne parliamo con Antonio Palumbo, responsabile small business market sud TIM

 

La tecnologia è da sempre uno degli asset fondamentali di TIM. Anche per questo, da anni, siete parte integrante dell’ecosistema del Premio BPI di Confindustria Salerno. Un giudizio sui progetti della XIV edizione? Perché tra i 107 in gara avete scelto proprio Bit Blocks, EkService e Sensorworks?

Anche questa edizione ha testimoniato che il Premio Best Practices è capace di attrarre l’offerta innovativa presente sul mercato da diverse parti di Italia e per diverse categorie merceologiche, dal retail alla manifattura, dall’agricoltura al fintech. Tim quest’anno ha premiato tre soluzioni che affrontano l’innovazione in segmenti merceologici differenti tra di loro che sono l’agricoltura, la distribuzione e la manifattura. Le soluzioni premiate, oltre a potenzialmente migliorare l’aspetto economico della filiera in cui si inseriscono, ne irrobustiscono anche il valore etico. Bitblocks è una soluzione bastata sulla blockchain applicata alla certificazione della produzione alimentare del pomodoro che tende a valorizzare la qualità del made in Italy. Ek Service imposta il concetto di GDO 4.0 con particolare focus al controllo e alla gestione delle scadenze dei prodotti alimentari evitandone lo spreco, attuando quindi una logica di sostenibilità all’interno della catena distributiva. Sensorworks, invece, è una piattaforma basata su tecnologia IOT che permette la gestione di ogni tipo di sensore per la costruzione di un “luogo” intelligente, sia esso di lavoro (smart factory), sia di casa (smart home).

Ha a disposizione solo tre aggettivi per convincere gli scettici sul 5G.

Attuale, Innovativo, Abilitante.

Quando il nostro Paese potrà dirsi realmente digitalizzato?

Lo sarà quando tutte le aziende e le persone sapranno utilizzare tutti gli strumenti digitali nel pieno della loro potenzialità e avranno piena consapevolezza che i dati che immettono nella rete hanno un valore economico preciso. In tal senso sarebbe opportuno che tutte le organizzazioni pubbliche e private provino a costruire un percorso di evoluzione delle competenze e di creazione di skill attitudinali che contemplino la piena consapevolezza e conoscenza delle tecnologie digitali.