Come funziona e perché è consigliato un conto deposito

Tra i prodotti finanziari più convenienti a disposizione di chi è interessato a investire senza correre alcun rischio, i conti deposito mettono a disposizione la possibilità di proteggere il capitale al 100%. 

Se sei alla ricerca di una soluzione conveniente e sicura, confronta i conti deposito offerti dal mercato in questo momento: tutto quel che devi fare è vincolare le somme che intendi investire per un certo periodo di tempo per poi ottenere un interesse alla scadenza del vincolo stesso.

Tanti sono i vantaggi offerti da una formula di questo tipo, a cominciare dalla sua comodità: è come mettere del denaro in cassaforte senza che ci si debba preoccupare di monitorare il valore dell’investimento giorno dopo giorno.

I pregi dei conti deposito

Un conto deposito, infatti, è diverso da un’obbligazione: non si ha a che fare con prezzi che cambiano da un giorno all’altro. Il nominale che è stato investito rappresenta il valore al di sotto del quale un conto deposito non può scendere: nel momento in cui il vincolo temporale scade, l’investitore non solo rientra in possesso del denaro che aveva depositato, ma ottiene anche gli interessi che nel frattempo sono maturati.

La facilità di gestione è un altro dei punti di forza che contraddistinguono questo strumento finanziario: è semplice da aprire, da tenere sotto controllo e, quando se ne ha la necessità, da chiudere. Inoltre, nella maggior parte dei casi non sono previsti costi, mentre il livello di rischio è paragonabile a quello di un conto corrente: praticamente nullo, anche perché tutti i depositi sotto i 100mila euro sono tutelati e, quindi, destinati a essere rimborsati anche in caso di fallimento della banca.

Il livello di sicurezza dei conti deposito

Proprio la sicurezza elevata è la ragione più importante per la quale si dovrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di ricorrere a un conto deposito. I soli costi con cui si ha a che fare, invece, sono quelli di natura fiscale, correlati all’imposta di bollo che viene applicata sul conto e alla ritenuta sugli interessi.

Quest’ultima è pari al 26% ed è applicata alla fonte: in sostanza gli investitori ricevono già gli interessi “netti” senza che poi debbano pagarvi sopra le tasse. L’imposta di bollo, invece, è di 1 euro per i vincoli che si concludono prima della fine dell’anno in corso o corrisponde allo 0.20% del nominale che è stato investito per i vincoli che al 31 dicembre sono ancora attivi, calcolato per la frazione d’anno considerata.

Guida alla scelta del conto

Il principale fattore che occorre tenere in considerazione nel momento in cui ci si accinge alla scelta di un conto deposito è rappresentato dall’orizzonte temporale di investimento: si tratta di capire per quanto tempo si è certi di poter fare a meno del denaro investito, in modo tale che possano continuare a essere vincolati.

Un accorgimento intelligente può essere quello di diversificare le scadenze: per esempio una quota del denaro potrebbe essere vincolata a 6 mesi, un’altra a 12 mesi, eccetera. Ovviamente, più si allunga l’orizzonte temporale e più gli interessi crescono.

I conti liberi

Non si è obbligati, comunque, a propendere per un conto vincolato: esistono anche i conti deposito liberi, che restituiscono semplicemente gli interessi che sono stati maturati fino alla data in cui il denaro viene riscattato. I conti vincolati, come è facile immaginare, sono i più redditizi, ma per capire quale sia la soluzione più conveniente sul mercato non è sufficiente badare al tasso di rendimento; occorre tenere conto anche dell’imposta di bollo, sapendo che a volte le banche possono decidere di assumere su di sé l’onere di tale spesa al fine di attirare più clienti.