Sfide e opportunità nella virtualizzazione di processo per l’ingegneria alimentare

Negli ultimi anni l’Università di Salerno è divenuto un centro di riferimento per la comunità dei “virtualizzatori” di processo nell’ingegneria alimentare, sia per i numerosi contributi al dibattito scientifico, sia per le forti interazioni con il mondo produttivo cui fornisce supporto all’innovazione

Le sfide globali nel settore agro-alimentare offrono molte opportunità per gli ingegneri di processo. Queste impongono, infatti, di assumere una visione più ampia rispetto ai soli ruoli tecnici di conduzione e gestione dei processi, includendo nella formazione dei nuovi ingegneri l’apprendimento di tecniche di ideazione, conceptual design e simulazione di processo/prodotto, racchiudibili tutte nel concetto di virtualizzazione.

 

Nel settore IT, la parola virtualizzazione assume un significato ben preciso, riferito al concetto di virtual machine, ovvero sia alla possibilità di astrarre le componenti hardware, cioè fisiche, di un computer in modo da renderle accessibili a un software (un sistema operativo e una o più applicazioni)in forma di risorsa virtuale.

Nel riferirsi ad un processo di trasformazione chimico-fisica (come può essere qualsiasi processo cui è sottoposto un prodotto alimentare) che avviene in un impianto, per ambiente virtuale è possibile intendere una astrazione del processo e di ogni sua componente (il sotto-processo) e/o l’astrazione di ogni componente fisica dell’impianto in cui quel dato processo avviene.

L’espressione virtualizzazione di processo nell’ingegneria alimentare intende quindi racchiudere in una visione unitaria tutte le attività indicate di volta in volta da parole chiave quali modeling, simulation, optimization, dynamic study, ovviamente riferite a processi che hanno come focus il trattamento e la trasformazione di una o più materie prime in prodotti semi-lavorati o finiti.
Una volta creato, lo strumento virtuale consente di simulare ciò che avverrebbe in termini di trasporto di materia, di energia e di quantità di moto in un prodotto sottoposto ad un processo di trasformazione fisica o chimica, fornendo così la possibilità di prevedere le modifiche di tipo strutturale, organolettico, qualitativo e di sicurezza subite dal prodotto durante il processo stesso.

 

La virtualizzazione di processo nell’ingegneria alimentare è uno dei settori di attività del gruppo di Principi di Ingegneria Chimica presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli studi di Salerno.

In questi ultimi anni l’Università degli studi di Salerno è divenuto un centro di riferimento per la comunità dei “virtualizzatori” di processo nell’ingegneria alimentare, sia per i numerosi contributi al dibattito scientifico (soprattutto per ciò che riguarda i processi di trasferimento di materia e di energia assistiti da campi elettromagnetici), sia per le forti interazioni con il mondo produttivo.

In particolare, il gruppo fornisce il proprio supporto all’innovazione in aziende del comparto agro-alimentare e della produzione di apparecchiature per l’industria alimentare e per l’uso domestico, grazie alla conduzione di esperimenti virtuali su prodotti, processi e impianti. Gli strumenti virtuali consentono infatti di ridurre il tempo complessivo necessario per lo sviluppo di nuovi prodotti, nuovi processi e nuovi impianti/apparecchiature, riducendo i costi di sviluppo e di conseguenza il time to market.