OPI, la rivoluzione in agricoltura

Davide Parisi di Evja spiega il funzionamento della piattaforma di decision making che migliora il processo di produzione in campo

L’idea innovativa di Evja in pillole: punti di forza, benefici, mercato.
Il nostro è un sistema di supporto decisionale sul campo per le imprese agricole, nel senso che fornisce agli agricoltori – dopo averle registrate e analizzate – diverse informazioni utili in tempo reale.

Attraverso dei sensori, Opi – questo il nome del progetto – rileva, ad esempio, dati climatici, temperatura, umidità, fabbisogno idrico, consentendo così all’agronomo di disporre di dati preziosi da incrociare per migliorare il processo produttivo da un punto di vista sia economico, sia gestionale, ma anche e soprattutto per elevare la qualità del prodotto finale.

Opi basa il suo funzionamento anche su modelli predittivi, indispensabili per intervenire con la giusta tempestività in caso di attacchi patogeni alle colture.

Qual è stato il momento di “svolta” nel percorso dall’idea al prodotto?
Evja ha iniziato a muovere i primi passi nel 2015, con un progetto molto generico basato sulla sensoristica e l’intelligenza artificiale. Successivamente, scelta l’agricoltura come focus su cui specializzarci, siamo cresciuti grazie ad un percorso di accelerazione in Austria a seguito del quale è nata la partnership con l’austriaca RWA e la tedesca Baywa, due colossi del settore delle forniture agricole (con un fatturato totale di circa 20 miliardi di euro) che hanno acquistato il 5% quote societarie della nostra startup.
Nel 2017, quindi, abbiamo avviato le prime sperimentazioni in collaborazione con tre aziende clienti della Piana del Sele. Dopo un anno di test, siamo sbarcati sul mercato a metà del 2018.

Idea/prodotto, mercato, partner, team: in che ordine contano questi elementi per la buona riuscita del “suo” progetto?
Mercato e prodotto, innanzitutto. L’analisi dei segmenti di mercato è fondamentale, così come lo è la bontà del prodotto.
Segue la squadra, senza la quale non si riesce quasi mai ad andare lontano e poi i partners, intesi sia come clienti, sia come agenti dell’ecosistema necessario per crescere.

A proposito di partner, Sella ha puntato su di voi anche nell’ultima edizione del Premio BPI di Confindustria Salerno. Soddisfatti?
Certo, quello con Banca Sella potremmo definirlo un fidanzamento felice, una relazione proficua che va oltre il rapporto commerciale.
In comune c’è la passione per il digitale ma anche il valore delle buone relazioni. Una base solida su cui proseguire un percorso di partnership duraturo.