Cambio merce: cosa fare se si sbaglia un acquisto

Il periodo dei saldi è il momento migliore per togliersi qualche tentazione e regalarsi, ad esempio, un nuovo cappotto o l’ultimo modello di cellulare, ma la corsa agli acquisti può rivelarsi meno piacevole del previsto se si commettono errori nella scelta degli articoli. 

A questo proposito è importante comprendere bene come funziona il cambio merce e quali siano le normative che tutti i commercianti devono rispettare e quali le politiche dei singoli rivenditori.

In caso di problemi, grazie all’Unione Nazionale Consumatori e diverse campagne di informazione come il Progetto Save&safe – save planet, safe people, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali (avviso 2 – 2020 – art. 72, comma n.1, d.lgs 117 del 03/07/2017 s.m.l. – anno 2020), si possono ricevere chiarimenti e, se si accerta la mancata osservanza della legge, l’adeguato supporto per ottenere il rispetto dei propri diritti.

Cambio merce, cosa dice la legge

Innanzitutto, partiamo da ciò che sancisce la legge e che quindi si può rivendicare di diritto. Il D.lgs 2 febbraio 2002 n.24 regola la vendita dei beni di consumo e stabilisce che “sussiste un obbligo di cambiare la merce solo in caso di un difetto di conformità del bene rispetto al contratto”.

Ne consegue che il cambio deve essere concesso solo se l’articolo è rotto oppure danneggiato e se il malfunzionamento è presente in origine e non determinato dall’utilizzo da parte dell’acquirente.

Soltanto a queste condizioni è possibile richiedere per legge, entro 2 mesi dall’acquisto, il cambio oppure la riparazione del prodotto; per quest’ultima non può essere richiesto un pagamento.

La regola vale anche per articoli in saldo o in mancanza di scontrino. In alcune situazioni può anche essere effettuato il rimborso totale della spesa. La normativa sul cambio merci non si applica in caso di articoli di seconda mano o usati.

Come si comportano i negozi

Una volta accertato cosa dice la legge, c’è da considerare che i singoli negozi o le catene commerciali applicano spesso specifiche regole riguardo ai cambi per andare maggiormente incontro alle esigenze dei clienti e invogliare all’acquisto.

Diventa quindi fondamentale, soprattutto se si vuole effettuare una spesa ingente, informarsi in anticipo presso il rivenditore per capire quali siano le politiche di reso in vigore. In molti casi è possibile effettuare cambi anche senza la presenza di danni, ma solo per prendere un’altra taglia, un diverso colore o anche per restituire l’articolo, dietro restituzione della cifra spesa.

Il cambio deve comunque essere effettuato entro un certo lasso di tempo e potrebbe essere bandito per acquisti effettuati in certi periodi, come durante i saldi. Si tratta di dettagli importanti, da capire in tempo per evitare di ritrovarsi senza la possibilità di cambiare, ad esempio, delle scarpe che a casa si rivelano essere piccole o con tacco troppo scomodo.

Come funziona il reso online

Saldi e promozioni invogliano anche a fare acquisti online, con tutta la comodità di non dover affrontare traffico, folla e freddo invernale. Sul web esiste la possibilità di effettuare il reso entro 14 giorni dalla consegna dell’articolo, per dare modo al compratore di verificare l’effettiva conformità rispetto a quanto indicato sul sito.

Il reso, con relativo rimborso totale, può quindi essere richiesto senza particolari motivazioni e senza difetti del prodotto, ma anche solo perché il maglione o il tablet che sullo schermo avevano convinto una volta presi in mano sono risultati deludenti.

Anche in questo caso, è importante comunque controllare le specifiche clausole per individuare le possibili eccezioni, come i beni deperibili o le vendite fra privati, e per capire se le spese di spedizione del reso sono a carico dell’acquirente o, come a volte accade, del venditore.