Settore fashion: come gestire un punto vendita senza temere l’e-commerce

Non si afferma certo nulla di nuovo nel dire che il commercio elettronico sia ormai una realtà molto consolidata: poter acquistare ciò che si desidera con un semplice click, con la comodità della relativa consegna a domicilio, è senz’altro una grande opportunità, che però può divenire un concorrente troppo forte per i titolari di aziende che vendono in modo tradizionale. 


Acquistare online non è moralmente sbagliato, sia ben chiaro, anche questo canale, d’altronde, consente alle imprese di fatturare e a numerose persone di lavorare; spesso, però, alcuni consumatori travalicano il buon senso, recandosi in negozio solo per scegliere i prodotti, per poi acquistarli autonomamente su Internet.

Anche il mondo dell’abbigliamento, oggi, si ritrova a dover “duellare” contro il colosso Digital: sebbene tantissime persone, ancora oggi, desiderino provare i capi prima di acquistarli, il web rappresenta comunque un’alternativa solida, anche in considerazione del fatto che molti e-commerce consentono di effettuare i resi in maniera gratuita, o comunque con condizioni molto vantaggiose.

In che modo, dunque, il titolare di un negozio di abbigliamento può contrastare la concorrenza dell’e-commerce? Come può una boutique continuare a sviluppare un buon business, evitando antipaticissime frasi dei consumatori come “Il capo va bene, lo comprerò su Internet”?
Ecco alcuni suggerimenti che possono senz’altro essere considerati preziosi.

Proporre solo dei capi esclusivi

Il primo, importante suggerimento che si può dare a chi gestisce un punto vendita fisico di abbigliamento è quello di trattare dei capi esclusivi, che difficilmente i clienti possono individuare altrove.

Un accorgimento come questo può realmente fare la differenza: se il pubblico interiorizza il fatto che in un determinato negozio si trovano dei capi unici, che non si riescono a trovare neppure in rete, esso vedrà crescere in maniera esponenziale il proprio “appeal”.

Ma ciò è davvero fattibile? Proporre capi esclusivi non è forse, al giorno d’oggi, una chimera?
Ebbene, questa possibilità non solo è concreta, ma è anche assolutamente agevole da realizzare: in rete, infatti, vi sono degli e-commerce B2B che rispondono in modo specifico proprio a quest’esigenza, come www.tenaxia.com.

Tenaxia è un vero e proprio ingrosso online che si rivolge esclusivamente alle imprese del settore, previa presentazione di partita IVA e codice ATECO pertinente all’attività dichiarata; nessun consumatore ha modo di acquistare da questo sito e questa è una prima, importante garanzia.

Non solo: consapevole del fatto che gli imprenditori del settore hanno quest’esigenza, Tenaxia riserva una particolare attenzione, appunto, all’esclusività dei capi, tratta solo griffe rinomate e fornisce ad ogni azienda cliente la fattura d’acquisto (evidence) che attesta originalità e provenienza della merce.

Garantire un’esperienza d’acquisto a 360 gradi

L’esperienza d’acquisto che si vive in un punto vendita è chiaramente del tutto diversa dallo shopping telematico, e chi gestisce un punto vendita fisico deve saper enfatizzare quest’aspetto a proprio favore.

Degli allestimenti accattivanti e soprattutto ordinati, in cui il cliente possa muoversi all’insegna del comfort, la possibilità di toccare con mano i prodotti per valutare la qualità dei tessuti, la disponibilità di camerini confortevoli, l’esclusività degli ambienti, sono tutti fattori che possono fare la differenza, soprattutto se ci si rivolge ad un target di livello elevato.

Altrettanto importante, se non di più, è il ruolo del personale: i commessi non devono essere dei semplici venditori, ma degli autentici consulenti in grado di fornire al cliente dei consigli preziosi, sulla base di competenze professionali specifiche.

Selezionare persone esperte e con delle “skills” importanti per il settore, dunque, può essere davvero un grande valore aggiunto: sulla base di quanto detto, un commesso realmente valido sa essere decisivo anche nell’ottica della fidelizzazione della clientela.

Offrire dei servizi sartoriali

Acquistare in negozio significa vivere un’esperienza ben più coinvolgente rispetto al “freddo” shopping telematico, lo abbiamo appena detto, e coerentemente con quest’idea, per una boutique può essere davvero utile mettere a disposizione dei clienti dei servizi sartoriali di livello professionale.

I clienti che pretendono delle personalizzazioni dei capi acquistati sono assai numerosi, soprattutto per quel che concerne abiti da sera e capi da indossare in occasioni speciali, ecco perché un servizio come questo non può che rivelarsi assai gradito e, soprattutto, consente all’azienda di “tagliar fuori” la concorrenza digitale.

Quando si parla di personalizzazioni, si badi bene, non si fa riferimento solo agli interventi sartoriali più tradizionali, mirati a migliorare la vestibilità degli indumenti: tramite tali servizi, infatti, i capi possono essere customizzati anche a livello puramente estetico.

Un esempio comune? Numerosi clienti, soprattutto di alta fascia, desiderano rendere unici i capi che acquistano facendo ricamare sugli stessi le proprie iniziali o il proprio nome, oppure il nome di una persona a cui si vuol fare un regalo.

Presentare un servizio simile può senz’altro “accendere” in numerosi clienti il desiderio di usufruire di questa possibilità.