PTCP, localizzare nuove attività produttive qualificando il territorio

ivonne denotarisIl contributo della pianificazione d’area vasta alla gestione, alla salvaguardia, alla trasformazione e allo sviluppo del territorio e dell’economia salernitana

 

Dal 1990, il piano territoriale di coordinamento (Ptc), in precedenza previsto nell’ordinamento italiano come facoltativo, è divenuto ordinario e obbligatorio, assegnato alla competenza delle Province (PTCP) ed esteso all’intero territorio provinciale.

La lentezza con cui molte Regioni hanno provveduto alla definizione legislativa delle relative procedure di formazione ha reso incompleta e squilibrata la sperimentazione di questo importantissimo strumento di governo e indirizzo delle dinamiche territoriali, con la consueta differenziazione tra Sud e Centro-Nord dove si è già arrivati a più “generazioni” di piani. All’ineguale “geografia” della pianificazione corrispondono però situazioni di equivalente rilevanza delle questioni con le quali le attività istituzionali di governo del territorio debbono misurarsi, acuendo l’urgenza di avvalersi delle potenzialità del PTCP nelle realtà in ritardo. Le dinamiche di tipo socio-economico e le connesse modificazioni nei processi insediativi, insieme con le nuove acquisizioni culturali, con particolare riferimento alle questioni ecologiche, obbligano inoltre a rinnovare profondamente le strumentazioni del governo del territorio. La tradizione italiana della pianificazione territoriale ha fortemente privilegiato la produzione di strumenti urbanistici comunali, con la conseguenza di distorcere la percezione corrente del suo stesso significato che, nell’immaginario collettivo, si riduce spesso alla sola regolamentazione edificatoria dei suoli. Oggi, invece, si presentano come essenziali questioni diverse che appaiono suscettibili di adeguata comprensione, e di efficaci modalità di governo, solo in una impostazione pianificatoria di scala vasta. In particolare, la qualità dell’ambiente e del paesaggio, la vivibilità urbana, la sostenibilità dello sviluppo e la coesione territoriale sono i temi emergenti che si stanno affermando come prioritari delle politiche territoriali, per il cui efficace perseguimento appare sempre più indispensabile un contesto di azione collaborativo. Una condizione essenziale per dare efficacia a tale orientamento è riconosciuta nella costruzione di una strategia integrata basata sulla considerazione della rete di relazioni che tra questi temi intercorrono.
La centralità di questi temi emerge in rapporto alle criticità che caratterizzano l’attuale contesto territoriale e socio-economico, esito dello sviluppo insediativo ed economico del secondo dopoguerra: depauperamento delle risorse ambientali; scarsa competitività e inadeguata offerta prestazionale del sistema urbano; persistenza dei divari territoriali; basso livello di innovazione del sistema produttivo; etc..

È opportuno inoltre sottolineare che, con riferimento ad alcune specifiche tematiche, la dimensione comunale non risulta più idonea ad offrire efficaci forme di indirizzo, progettazione e gestione attuativa: è il caso delle politiche energetiche, dei trasporti, dei servizi di livello superiore per la casa, le attività produttive e la media e grande distribuzione commerciale.
In assenza di progressi concreti della “riforma metropolitana” e di “area vasta”, cruciale e decisivo è il ruolo del PTCP, che si configura oggi in Italia come uno strumento complesso in grado di svolgere in modo integrato due diverse ma correlate funzioni. La prima è di tipo regolativo, e si esprime attraverso l’insieme di disposizioni tese a disciplinare le pianificazioni urbanistiche dei Comuni e le iniziative strategiche per lo sviluppo locale. In tal senso, rientrano nella mission regolativa del PTCP l’individuazione degli ambiti di tutela per ciascun sistema di patrimonialità e/o per ciascun tipo di rischio, la fissazione dei criteri per il dimensionamento dei piani comunali, la definizione dei criteri di compatibilità/coerenza per le scelte di modificazione/trasformazione del territorio e altre disposizioni di indirizzo di analogo livello.

 

La seconda funzione del PTCP è, invece, di tipo strategico, e attiene alla elaborazione di proposte progettuali di interventi e/o di politiche tese a conseguire un nuovo assetto territoriale sotto il profilo delle localizzazioni, dei ranghi e dei caratteri delle centralità e delle polarità con riferimento, ad esempio, allo sviluppo delle reti infrastrutturali, alla promozione della rete ecologica e alla valorizzazione sostenibile del patrimonio ambientale, alle localizzazioni e caratterizzazioni di attività economiche. Alla luce di quanto finora detto, l’Amministrazione provinciale di Salerno, con il piano di coordinamento approvato nel 2012, si è posta l’obiettivo di armonizzare conservazione e sviluppo attraverso una pianificazione dinamica, che coinvolga i differenti attori che concorrono alla gestione, alla salvaguardia, alla trasformazione e allo sviluppo del territorio e impostando per l’insieme del territorio provinciale strategie d’intervento, indirizzi di azione e normative che possano determinare una integrazione territoriale fondata sull’interscambio delle diverse qualità ambientali, paesaggistiche e culturali. In particolare, per quel che riguarda il settore produttivo, il PTC della Provincia di Salerno contiene chiare strategie di sviluppo provinciale, cui sono connesse azioni da implementare nel breve periodo a livello locale, per ognuno dei sette sub-ambiti provinciali individuati dal piano (gli Ambiti Identitari). Gli indirizzi normativi del piano, inoltre, favoriscono l’attuazione di politiche integrate per lo sviluppo e la qualificazione degli insediamenti produttivi esistenti, con indicazioni di dettaglio per la localizzazione degli insediamenti produttivi di interesse comunale e di interesse sovracomunale, finalizzate a favorire:

– la concentrazione degli insediamenti produttivi in aree di rilievo sovracomunale, per garantire una maggiore dotazione di servizi, un minor consumo di suolo e un minor carico logistico a livello locale;
– il completamento degli insediamenti produttivi esistenti, utilizzando le aree residue, quelle sottoutilizzate e quelle derivanti da dismissioni;
– il miglioramento delle condizioni di accessibilità per le merci e per le persone, anche mediante servizi di trasporto collettivo locale, in coerenza con le politiche di sviluppo della logistica;
– l’implementazione di programmi integrati d’intervento, diretti al coinvolgimento degli imprenditori nella realizzazione delle infrastrutture tecnologiche ed ecologiche del comparto.

Il piano provinciale prevede, altresì, misure dirette a favorire la delocalizzazione delle imprese incompatibili (industrie a rischio di incidente rilevante; industrie collocate in aree ad alta sensibilità ambientale e paesaggistica), congiuntamente agli interventi di recupero dei siti degradati.

 

Per approfondimenti è possibile visitare il sito della Provincia  e/o contattare il Servizio Pianificazione Territoriale della Provincia di Salerno ai seguenti recapiti: 089614236, e scrivere qui