Prevenzione delle patologie muscoloscheletriche di origine lavorativa, cosa dice il Piano Nazionale

Tra gli obiettivi centrali vi è quello di favorire l’emersione e il riconoscimento delle malattie professionali per comparti, o per i rischi, con particolare riferimento al settore agricolo forestale e a quello delle costruzioni

Il numero di patologie muscoloscheletriche di origine lavorativa ha spinto, a suo tempo, l’Unione Europea a emanare la Direttiva n. 269/90 tesa alla loro prevenzione.
La Direttiva è stata recepita in Italia nel 1994 con il D.Lgs. 626/1994 e, successivamente, con il D.Lgs. 81/2008. Nonostante ciò, ogni anno assistiamo a un aumento delle malattie professionali che interessano l’apparato muscoloscheletrico. Le denunce di malattia pervenute all’Inail nel 2016 sono state circa 60mila (circa mille e 300 in più rispetto al 2015), di cui il 64% è per malattie del sistema osteomuscolare (dati da Inail, Relazione del Presidente, luglio 2017). Questo fenomeno ha portato le Istituzioni a emanare e pubblicare linee guida, linee di indirizzo, normative e schede operative nazionali e regionali per la prevenzione e la sorveglianza sanitaria di queste patologie. Documenti che, benché in alcuni casi vigenti solo nei territori della regione che li ha approvati, possono rappresentare un utile punto di riferimento per migliorare la valutazione e la prevenzione dei rischi biomeccanici che possono portare alla comparsa delle patologie muscoloscheletriche.

Nel 2012 il Ministero del Lavoro ha lanciato una Campagna nazionale di prevenzione dedicata alla tematica delle patologie muscoloscheletriche e delle malattie respiratorie nei settori dei trasporti, agricoltura e grande distribuzione. Sono stati elaborati dei pieghevoli, divulgati su tutto il territorio nazionale, dedicati alle due patologie, nei settori di attività presi in considerazione e indirizzati a lavoratori, datori di lavoro e medici. Tali materiali, insieme a spot audio-video appositamente realizzati, sono stati utilizzati nell’ambito di una specifica Campagna nazionale di sensibilizzazione sostenuta da Inail e da Ministero del Lavoro nel periodo giugno-luglio 2012 attraverso diversi mass media (televisione, radio, stampa, cinema, affissioni).

Il Piano Nazionale della Prevenzione 2014–2018 prevede un’attenzione significativa per la prevenzione delle malattie professionali, con particolare riferimento anche alle malattie dell’apparato muscolo scheletrico. Tra gli obiettivi centrali vi è quello di favorire l’emersione e il riconoscimento delle malattie professionali per comparti, o per i rischi, con particolare riferimento al settore agricolo forestale, a quello delle costruzioni, al rischio cancerogeno e chimico e a quelli per l’apparato muscoloscheletrico.

Quanto previsto nel Piano Nazionale di Prevenzione si è concretizzato a livello regionale nei Piani Regionali della Prevenzione con l’avvio di numerose iniziative che hanno portato alla pubblicazione di documenti, quali:

Regione VenetoLinee guida per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a rischio da movimenti ripetuti degli arti superiori

Regione PugliaOrientamenti per la valutazione del rischio e la prevenzione delle patologie muscoloscheletriche da sovraccarico biomeccanico lavorativo

Regione LombardiaDecreto 7661 del 23 settembre 2015 “Linee guida regionali per la prevenzione delle patologie muscoloscheletriche connesse con movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori”.

Regione LombardiaDecreto 21 dicembre 2017, n. 16750 recante “Indirizzi per la sorveglianza sanitaria dei soggetti esposti al rischio da sovraccarico biomeccanico”

In Veneto, il Programma Regionale per l’Ergonomia Occupazionale (C.R.R.E.O.), tra le molteplici iniziative, ha prodotto i seguenti documenti disponibili nella sezione “Approfondimenti e reportistica”:

Addetti alle casse dei supermercati. Linee Guida per la valutazione del rischio e delle soluzioni ergonomiche

Linee Guida per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a rischio da movimenti ripetuti degli arti superiori

Linee Guida per l’effettuazione dell’inchiesta di malattia professionale da movimenti ripetuti degli arti superiori

Il comparto dell’occhiale: buone pratiche ergonomiche

Metodi per la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori

Metodi per la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico del rachide e sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti

Analisi delle segnalazioni/denunce di patologie professionali da rischi di natura ergonomica pervenute agli SPISAL

In Emilia Romagna al fine di migliorare l’ergonomia delle posture di lavoro, dei movimenti ripetitivi degli arti superiori e della movimentazione manuale dei carichi è stata realizzata la Banca dati soluzioni ergonomiche.

Dal Piano Nazionale della Prevenzione 2014–2018 è, inoltre, derivato il Piano Nazionale per l’emersione e la prevenzione delle patologie dell’apparato muscoloscheletrico nell’ambito del quale è stato costituito un Tavolo di lavoro nazionale per “definire strumenti e strategie comuni che consentano di avviare politiche di prevenzione complessive coerenti e condivise”.
Il primo risultato ottenuto dal tavolo di lavoro è stata l’approvazione da parte del Coordinamento Interregionale (CIP) del documento dal titolo “Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018: linee di indirizzo per l’applicazione del titolo VI e all. XXXIII del D.Lgs. 81/2008 e per la valutazione e gestione del rischio connesso alla Movimentazione Manuale di Carichi (MMC)”.
Un documento che raccoglie linee di indirizzo sugli aspetti di valutazione e gestione del rischio che “tutte le Regioni dovranno adottare e che consentirà un’interpretazione univoca sul territorio nazionale di un tema complesso come la movimentazione manuale dei carichi” in linea con quanto indicato dal D.Lgs. 81/2008 e dalle norme tecniche.