Premio Best Practices per l’Innovazione, la forza della contaminazione positiva

edoardo gisolfiNel corso dell’iniziativa – in programma l’1 e 2 dicembre a Salerno – i partecipanti avranno la possibilità di presentare la propria case history a imprenditori, influenzatori, investitori e sviluppare relazioni all’interno del “networking” ampliatosi negli anni

Presidente Gisolfi, quali sono i principali numeri del Premio Best Practices per l’Innovazione di Confindustria Salerno diventato ormai, dopo dieci anni di attività, un vero networking?
Nel corso delle precedenti nove edizioni circa 800 aziende e startup, provenienti dall’intero territorio nazionale, hanno presentato concreti progetti di innovazione. Nell’ultimo quinquennio si è registrata una media di 100 progetti per edizione. L’evento finale dello scorso anno ha fatto registrare la presenza di circa 2500 persone nel corso delle due giornate e ben 16 “tappe” nelle territoriali del sistema confindustriale nazionale. Si segnalano, inoltre, tre missioni in California, di cui due in Silicon Valley, con le quali è stata data l’opportunità ad alcune imprese e startup di confrontarsi con potenziali investitori e/o approcciarsi al mercato internazionale. E poi, un dato su tutti: lo scorso anno sono stati 1.500.000 i contatti digitali sviluppati dal Premio. Un numero che restituisce la forza aggregatrice dell’iniziativa. In oltre dieci anni di attività il Gruppo SIT di Confindustria Salerno, di cui attualmente sono il presidente, grazie al supporto di numerosi partner nazionali e internazionali, è riuscito a creare e consolidare un ecosistema dell’innovazione in grado di generare concrete opportunità sia per i partecipanti, sia per i vari attori che ne fanno parte. Elemento caratterizzante del Premio, che lo distingue da molti contest dedicati solo alle startup, è proprio la forte contaminazione tra le aziende che presentano progetti innovativi già realizzati e con risultati tangibili, le startup che presentano nuove idee e il mondo della ricerca pubblica e privata. Il Premio funziona grazie a tale contaminazione e alla forza dell’integrazione che, siamo certi, propagherà i suoi effetti benefici sull’intero sistema anche quest’anno.

Quali sono i tempi della nuova edizione? Quali invece le caratteristiche per poter partecipare?
Lo scorso 6 giugno è ufficialmente partita la call per partecipare alla decima edizione del Premio. Per iscriversi bastano poche e semplici mosse. È sufficiente, infatti, prendere visione del regolamento
e compilare il formulario online direttamente sul sito dedicato. Da giugno a ottobre 2016, poi, il Premio sarà promosso presso le sedi confindustriali nazionali. Questo tour dell’innovazione è pensato anche per ampliare il numero dei partecipanti e potenziare l’ecosistema dell’innovazione.

Tra le parole chiave quest’anno al centro c’è l’open innovation, perché?
È una scelta di apertura obbligata per aumentare il valore della ricerca, la qualità e il numero di progetti innovativi. Il sistema aziendale chiuso da solo non basta più. Deve necessariamente interfacciarsi con altri soggetti individuali o istituzionali non aziendali. Il modello di riferimento si è fatto aperto, coinvolgendo vari attori, startup, università, fornitori e, allargando la prospettiva, chiunque sia portatore sano di idee innovative capaci di incrementare i livelli di conoscenza e tecnologia. Il concetto di confine si è dematerializzato ormai. Del tutto. La decima edizione, però, si caratterizza soprattutto per l’introduzione di “attività di mentorship” a favore di startup, da parte di imprenditori del sistema confindustriale per potenziare ulteriormente le sinergie e promuovere, con azioni concrete, il paradigma dell’open innovation.
Oltre a big player, verranno coinvolte piccole e medie imprese di successo, che offriranno opportunità alle startup in cui individueranno un potenziale.
L’imprenditore fornirà un sostegno operativo in termini di esperienza, cultura di impresa, relazioni con il mercato, eventuali forme di investimento; la startup, invece, fornirà all’imprenditore stimoli e
nuove idee riguardo a processi e/o prodotti innovativi.
Lo scambio sarà quindi improntato al reciproco vantaggio. Da parte dell’azienda mentore, inoltre, c’è quello slancio autentico di chi vuole restituire al proprio territorio, alla propria comunità, una capacità non comune ma necessaria oggi per dirsi impresa di successo.best practices

Le categorie in concorso restano due?
Sì, così come due restano le giornate in cui si svilupperà l’evento finale del Premio Best Practices per l’Innovazione di Confindustria Salerno, nel corso delle quali i partecipanti avranno la possibilità di presentare la propria case history a imprenditori, influenzatori, investitori, e sviluppare relazioni all’interno del networking del Premio. Punto di forza indiscusso del Premio è, infatti, l’essersi accreditato nel tempo come luogo concreto di incontro tra domanda e offerta di innovazione, uno spazio di dialogo in cui le idee si fanno strada, prendono maggiore forma e magari si amplificano e sviluppano anche grazie all’interazione diretta tra i diversi attori dell’ecosistema.

Per essere ammessa a partecipare quali caratteristiche irrinunciabili deve avere l’idea progetto?
I progetti ammissibili non sono solo quelli tecnologici: innovazione, per il Premio, è ogni comportamento nuovo, che porta a cambiamenti significativi in termini di prodotto, processo, organizzazione, metodologie, approccio sociale. Per aderire, il progetto dovrà essere redatto utilizzando il formulario disponibile sul sito, e inviato entro il 14 ottobre 2016. La partecipazione è vincolata alla visione dei Regolamenti.