Le tecnologie che rafforzano l’esperienza del turista

Per innovare il settore in un contesto così ricco come la Campania e la provincia di Salerno, è necessario concordare sul fatto che il turista è felice quando “sperimenta” il territorio capace di raccontarsi per restituire ciò che i turisti si aspettano: non Disneyland, non un parco giochi, non un non-luogo ma uno dei posti più belli del mondo per ambiente, paesaggio, persone, cibo salutare e gustoso

 

Il potenziale turistico della provincia di Salerno non solo è noto, ma è storicamente scontato. Chi non si ricorda gli outfit di Jackie O’ a passeggio per la Costiera amalfitana e chi non ha seguito la vacanza campana dei ritrovati Bennifer (la coppia Affleck-Lopez)? Eppure è talmente scontato che, per assurdo, è diventato un ambito di policy poco presidiato negli ultimi anni di profondo cambiamento sociale ed economico. La diffusione della pandemia ha da subito messo in luce quanto sarebbe stato critico per il nostro Paese un lockdown generalizzato proprio per il blocco di un settore vitale com’è il turismo. Nel 2020 sono state fatte tante riflessioni sui cambiamenti possibili e desiderabili e, ad oggi, dopo un’ondata di plexiglas, misuratori di temperatura e disinfettanti per le mani, resta un lettore di QR Code per verificare la presenza del green pass.

Tutto qui quello che possono fare le tecnologie per un settore da rilanciare com’è quello del turismo?

Forse dovremmo cominciare a riflettere meglio su un primo semplice dato di fatto: ognuno di noi, turista “multi-potenziale”, possiede dispositivi digitali grazie ai quali si possono immaginare molte innovazioni:

– la prima ha a che fare con la capacità di raccolta e di lettura dei dati e delle informazioni che vengono scambiati dai turisti. Se questa lettura avviene in un’area vasta come una provincia si possono creare strategie di ospitalità molto più raffinate;

– la seconda riguarda il fatto che quando si parla di turismo si fa riferimento a tanti settori che possono utilmente interagire fra loro per presentare un’esperienza più semplice ai turisti sui territori, attraverso sistemi aggregati di informazioni che vanno dai trasporti alle tipicità fino alle proposte culturali e altro ancora;

– la terza è la possibilità di sviluppare innovazioni che consentano di “aumentare” il valore di ciò che viene offerto ai turisti, come per esempio nei due casi che proponiamo nei due box di approfondimento;

– la quarta è data dalla possibilità di arrivare in modo più diretto ai clienti attraverso piccoli “trucchi”, come per esempio diventare poliglotti grazie ai chatbot.

Sono tutte innovazioni possibili e già messe in pratica da imprese del territorio che hanno partecipato alle attività del progetto PIDMed, realizzato dalla CCIAA di Salerno con il supporto dell’Università Federico II di Napoli (capofila di uno dei Competence Center del Piano Nazionale Transizione Digitale 4.0). Per innovare il settore del turismo in un contesto così ricco, è necessario concordare sul fatto che il turista è felice quando “sperimenta” il territorio ed è importante che il territorio abbia la capacità di raccontarsi per restituire ciò che i turisti si aspettano, soprattutto in Campania: non Disneyland, non un parco giochi, non un non-luogo ma uno dei posti più belli del Mondo per ambiente, paesaggio, persone, cibo salutare e gustoso…In generale, l’aspettativa è quella di poter incontrarsi con una cultura e una storia non musealizzate, non impacchettate dal marketing ma vive e originali. É per valorizzare questo capitale enorme che serve addomesticare le tecnologie a questi nostri contesti, sperimentando insieme occasioni come quelle presentate nei due box in cui, attraverso la Realtà Virtuale, si racconta una parte della bellezza e della ricchezza di queste realtà, con l’intento di far capire ai turisti che l’unico modo di sperimentare tutto il bello di questi luoghi, è venire qui per sedersi al tavolo di quel ristorante e per conoscere quegli artigiani le cui mani non potranno mai essere sostituite da robot e cobot, per quanto sapienti.

 

CI.BO. CILENTO FOOD BOUTIQUE

«Un piccolo borgo marinaro che vive prevalentemente di turismo», così Federica Vassallo, co-titolare dell’azienda Ci.Bo., descrive Acciaroli, il luogo del Cilento in cui si sviluppa la sua attività e quella di Marianella Radano. Le due giovani imprenditrici portano avanti un piccolo locale che offre eccellenze culinarie del territorio cilentano e affermano di avere come mission quella di mettere il cliente, prevalentemente turista, al centro di un’esperienza coinvolgente e avvolgente.

Ci.Bo. sta per Cilento food Boutique, dunque già nel nome, si vuole in qualche modo veicolare il messaggio che il cliente si troverà immerso in una dimensione speciale, in cui trovare prodotti esclusivi e di qualità. Come far passare al meglio questo messaggio?

La tecnologia è subentrata a dare manforte al lavoro delle due imprenditrici che grazie all’utilizzo di occhiali 3D per la realtà virtuale e aumentata possono raccontare esattamente da dove vengono e quali sono i processi di realizzazione dei prodotti che vendono e servono ai turisti. L’utente è infatti immerso in una dimensione virtuale che attraverso video in 3D girati nel territorio racconta storie di prodotti e produttori cilentani, dal fico bianco alle alici di menaica, dall’olio EVO alla mozzarella nella Mortella fino ai liquori e i vini locali. Un modo per aumentare la realtà sperimentata nel piatto con il racconto di tutto ciò che riguarda il territorio.

Il turismo enogastronomico è ormai una realtà sempre più forte anche se sappiamo che quello degli eventi enogastronomici è uno dei segmenti più colpiti dalla crisi così come quello della ristorazione.

Tuttavia l’interesse per i viaggi di prossimità con motivazione food, alla scoperta dei luoghi dell’enogastronomia di qualità, sembra resistere alla crisi, magari proprio in chiave di turismo esperienziale.

Laddove c’è l’impossibilità di spostarsi con la facilità con cui avveniva prima, può subentrare la realtà virtuale che svolge, in questo caso, un’azione conoscitiva e informativa, nel segno della trasparenza di filiera per l’utente ma anche un’esperienza unica di “viaggio”, per il turista, in un territorio dalle mille bellezze e ricchezze, una sorta di teaser per chi poi potrebbe decidere di spostarsi fisicamente per queste terre.

 

CERAMICA ERRE

«Uno strumento fondamentale per la pubblicità nelle strutture ricettive», così Alessandro Rocco descrive la tecnologia di realtà virtuale utilizzata per la sua attività. L’imprenditore è il titolare di Ceramica ERRE, a Cava de’ Tirreni, azienda produttrice di ceramiche della tradizione artigianale vietrese. Un progetto che prevede l’utilizzo di visori 3D per raccontare come si arriva al prodotto finale: un’immersione virtuale dalla materia prima, l’argilla locale, fino alla produzione della piastrella, attraversando tutti i passaggi, dagli impasti alle decorazioni e così via.

I clienti del prodotto possono così capire con maggiore facilità cosa c’è alle spalle di una piastrella fatta a mano, qual è il valore aggiunto di questo manufatto artigianale.

L’artigianato è certamente un asset turistico importante del territorio, pensiamo ad alcune cittadine che si caratterizzano e sono riconoscibili proprio per la tipicità dei prodotti artigianali che popolano le numerose botteghe dei centri storici. L’azienda realizza prodotti dall’altissimo valore aggiunto, piastrelle fatte a mano, pezzi unici che, come raccontato dall’imprenditore in un’intervista a PIDMed, grazie alla realtà virtuale possono essere “trasportati” ed “esportati” con molta facilità e compresi in maniera davvero efficace, esaltando e mai sostituendo il lavoro della mano artigiana.

Non solo questa tecnologia consente di mostrare tutto il processo realizzativo agli acquirenti degli show room in cui i pezzi vengono poi esposti per arrivare al pubblico di alberghi e strutture ricettive fra le più esclusive, ma attraverso i video realizzati in 3D, il prodotto viene mostrato anche nella fase finale, ovvero quando è già stato adottato dalle diverse strutture che hanno deciso di impreziosire le proprie stanze.

Attraverso la realtà virtuale è possibile infatti immergersi realmente nell’ambiente e avere una visione completa di una stanza potendone percepire la profondità, la luminosità e tutti i dettagli che un sistema di prenotazione e comunicazione convenzionale non consentono.