Dante pop e social

Il 2021 sarà l’anno nel quale si ricorderanno i 700 anni dalla morte del padre della lingua italiana

 

#dantemania. Il 2021 sarà l’anno di Dante Alighieri, anno nel quale si ricorderanno i 700 anni dalla sua morte. Non pochi gli eventi per celebrare e raccontare il padre della lingua italiana. Convegni, seminari, talk, reading e lectio. Ma noi vogliamo ricordarlo nelle trame mainstream e pop. Perché uno dice Dante Alighieri e si apre un mondo. Anzi mondi.

Ma procediamo con ordine. Quello che ci piace ritrovare nel prossimo anno (tra on line e si spera off line) sarà un vero e proprio trionfo di “narrazioni” per Dante. Si diceva dei mondi da lui creati. E scavando nella stratificata moltiplicazione del suo lavoro proviamo a vedere quanto è centrale Dante nei nostri immaginari. Ben al di là delle specifiche influenze letterarie. Dante è ovunque.

Come ha sottolineato lo stesso Presidente Mattarella nell’aprire le celebrazioni per il Sommo Poeta: «Un altro elemento è quello che ancora oggi possiamo cogliere dall’opera di Dante: l’influenza che a 700 anni dalla sua morte il Sommo Poeta ha nell’ispirazione degli artisti di oggi, la sua capacità di influenzare artisti di discipline diversissime tra loro».

Infatti, la sua scrittura sapiente e immaginifica è matrice e sguardo di tantissima creatività. Circumnavigando il suo mondo “ripensato” dalla cultura pop tra musica rock, cinema e fumetto, troviamo i tanti mondi di cui sopra. Iniziamo da quel geniaccio che fu Gustave Dorè. Consapevole della massiccia presenza di opere ispirate agli scritti o alla biografia di Dante, il pittore e incisore francese scommette sulla Commedia trasformando letteralmente il libro d’illustrazione. Innanzitutto, nel volume si ridefiniscono i rapporti tra immagine e testo scritto (l’illustrazione occupa un’intera pagina, a fronte delle vignette inserite nel corpo del testo utilizzate dai suoi predecessori). Il successo della Commedia illustrata crebbe rapidamente, apparendo a molti come un incrocio perfetto tra il talento dell’incisore e l’intensità del poeta italiano: la capacità di Doré di tradurre visivamente Dante attraverso dettagliate ed evocative rappresentazioni dei tormenti infernali è così evidente da soppiantare velocissimamente nella memoria qualsiasi opera precedente. E stabilendo il punto di partenza di tutto l’immaginario possibile. Il cinema si nutrirà in maniera continua del “visual” dantesco reinventato da Dorè. Definendo un dialogo estremamente produttivo e di vasta natura. Dal cinema muto de “L’Inferno” della Milano Films (1911) al “Dante’s Inferno” di Henry Otto (1924). E poi Matarazzo, Fellini, Pasolini, Brakhage, i Coen, Greenaway.

Non si assenta la musica dal raccontar Dante. Bob Dylan, Kurt Cobain, Vinicio Capossela, i Radiohead, la funambolica produzione prog di New Trolls, The Trip, Metamorfosi, Il Bacio della Medusa, Sezione Frenante e Cherry Five fino ad un insolito capitolo tutto made in Brasil (Os Mutantes, Caetano Veloso e il gruppo trash dei Sepultura) in cui diversi teorici hanno rintracciato l’influenza fondamentale che Dante ha esercitato su di essi nell’elaborazione del concetto di saudade attiva. Ritornando sulle trame del visivo è nel fumetto che la creatività dantesca esplode. Da quasi mezzo secolo il fumetto rende viva l’eredità dantesca e la ripercorre (la trasfigura e la rielabora) con le chiavi narrative e le forme espressive che gli sono tipiche. Grandi capitoli li troviamo nel fumetto americano, in quello inglese e in quello giapponese, sia nella modalità dell’albo d’autore che del fumetto underground o del graphic novel o del manga, presentano opere che adattano e rilanciano, nei codici scritti-disegnati delle vignette sequenziali.

Particolarmente denso è l’universo dantesco nel fumetto italiano da “L’inferno di Topolino” (1949-50), all’albo speciale della serie fantastica di Dampyr (2016), alla Divina commedia a fumetti di Marcello Toninelli (2015) senza dimenticare la parodia della “Vita Nova” (1993) del nostro Giuliano Piccinino (tra i fondatori di Trumoon).

Insomma, Dante è vivo e lotta con noi nell’immaginario pop contemporaneo.