Credito e Giustizia: relazione e impatto sulle dinamiche economiche

Un efficiente funzionamento del sistema giudiziario rappresenta una delle condizioni indispensabili per promuovere e garantire il buon funzionamento complessivo di un sistema economico e sociale

Il numero della rivista scientifica Rassegna Economica che SRM ha recentemente presentato, dal titolo Credito e giustizia: relazione ed impatto sulle dinamiche economiche, si pone in continuità dei precedenti, incentrati sulle dinamiche dell’economia sommersa e illegale e sulle problematiche di gestione delle aziende sequestrate alla criminalità organizzata attraverso cui è stato possibile approfondire l’analisi sull’impatto perverso dell’illegalità.

In particolare, attraverso lo studio dell’economia sommersa e illegale si è voluto sottolineare, tra le altre cose, il contributo decisivo che una riduzione del suo peso può offrire in termini di crescita economica di un territorio, di aumento della produttività e di sviluppo sociale.

Partendo dalla constatazione di un valore dell’Economia Non Osservata molto elevato in Italia (si aggira intorno al 30% del PIL nazionale) e ancora di più nel Mezzogiorno (40%) si è visto che, se l’economia sommersa e illegale italiana si adeguasse al livello medio dell’area euro, sarebbe possibile recuperare all’economia legale un valore pari a circa il 3,4% del PIL, pari cioè a circa 50 miliardi di euro, mentre se il Mezzogiorno si adeguasse alla sola media italiana porterebbe un vantaggio in termini di ricchezza emersa di circa 15 miliardi (il 4% del PIL meridionale).

Altrettanto interessanti sono stati i risultati dello studio sull’universo delle aziende sequestrate attraverso il quale è stato possibile analizzare l’attività investigativa, i vantaggi e i limiti della normativa di riferimento ma anche tracciare l’identikit delle imprese sequestrate. Si tratta in genere di realtà spesso piccole, giovani, che operano nei settori a bassa tecnologia, no export oriented, ad alta intensità di manodopera e ad alto coinvolgimento di risorse pubbliche.

Esse sono poco patrimonializzate e indebitate ma presentano una liquidità ampia e una profittabilità inferiore alle imprese «legali» del medesimo settore. Il recupero competitivo di tali imprese (circa 1.700 in Italia, delle quali oltre la metà è concentrata tra Sicilia e Campania) rappresenta una questione importante dal punto di vista sociale ed economico che si scontra però ancora con la
complessità delle procedure di gestione che spesso portano a risultati insoddisfacenti. La terza tappa del percorso di studio sull’impatto socio-economico dell’illegalità sui territori ha portato in questo numero della Rassegna Economica ad evidenziare il ruolo importante che riveste la giustizia nel sistema economico di un Paese per i suoi effetti diretti e indiretti sui diversi soggetti che vi operano e delle relazioni con gli operatori finanziari e creditizi. dati, tratti dagli studi della Banca Mondiale nel suo rapporto “Doing Business” e dal Cepej, la Commissione europea per l’efficienza della giustizia, dimostrano infatti che l’inefficienza della giustizia civile rappresenta uno dei fattori di contesto che più limitano competitività e capacità di crescita del Paese perché:

ha effetti negativi sui mercati finanziari inducendo tassi di interesse più elevati e minore disponibilità di credito;
• influisce sulla nascita e sulla dimensione delle aziende rappresentando una barriera all’ingresso e riducendone la redditività e la produttività dei fattori;
• non assicura “certezza del diritto” disincentivando gli investimenti delle imprese industriali (in particolare quelle estere).

Pertanto un efficiente funzionamento del sistema giudiziario, in cui si incontrano la domanda di giustizia dei cittadini e l’offerta assicurata dalle istituzioni giudiziarie, rappresenta una delle condizioni indispensabili per promuovere e garantire il buon funzionamento complessivo di un sistema economico e sociale.

Il settore produttivo e imprenditoriale soffrono – nell’ambito di una crisi economica globale rispetto alla quale la ripresa appare ancora particolarmente complessa – le criticità del sistema giustizia in termini di tempi e costi.
Il contenzioso compromette infatti l’immagine delle imprese sul mercato, riducendone la competitività. I costi giuridici ne appesantiscono i bilanci, impedendone la crescita e alimentando un già diffuso nanismo industriale.
I dati della giustizia civile in Italia testimoniano l’ormai imprescindibile necessità di un sempre maggior ricorso alle procedure stragiudiziali di composizione delle controversie. Il numero 1/2015 della Rassegna Economica ha pertanto analizzato questi elementi chiave nell’ambito delle relazioni tra credito, giustizia ed economia, con particolare riferimento al rapporto tra funzionalità della sfera giudiziale ed efficienza del sistema economico-finanziario e agli effetti degli atti criminosi di matrice finanziaria sull’economia.

Nel rapporto tra giustizia e credito assume, ad esempio, un ruolo di rilievo lo sviluppo di forme di vigilanza adeguate a contrastare l’infiltrazione del crimine organizzato nell’economia delle imprese.
Si pensi alle regole da seguire in tema di antiriciclaggio – nella fase di concessione del credito, nella valutazione dei progetti e dei soggetti proponenti e nella segnalazione delle operazioni sospette – che costituiscono le basi portanti di una collaborazione importante tra istituzioni e mondo finanziario.

Un’inefficiente amministrazione della giustizia costituisce, altresì, all’interno dei rapporti creditizi un meccanismo che non disincentiva comportamenti opportunistici (si pensi alla lentezza nella risoluzione delle controversie legate all’eventuale fallimento del debitore), anzi ostacola contestualmente le opportunità di accesso al credito. Un debole e viziato rapporto tra creditore e debitore comporta un maggiore costo del finanziamento e una maggiore richiesta di garanzie, determinata da un più basso livello di fiducia. La struttura di questo numero della Rassegna Economica è stata pertanto articolata in due macro-blocchi.

Una prima parte è dedicata al quadro generale delle relazioni tra credito, giustizia ed economia, con particolare riferimento al rapporto tra funzionamento della giustizia ed efficienza economica e del sistema finanziario ed agli effetti della criminalità “finanziaria” sull’economia ed il connesso ruolo della banca. I contributi riportano riflessioni ed analisi sul peso e sull’impatto nel sistema economico e produttivo di fenomeni quali la corruzione, l’insolvenza, l’usura ed il riciclaggio, e gli effetti dell’economia sommersa ed illegale nella prospettiva dello sviluppo imprenditoriale e dell’impresa. 
La seconda parte dà spazio ad alcuni peculiari casi di analisi. Le riflessioni riportate si incentrano sulla relazione tra efficienza ed efficacia della giustizia quale fattore rilevante per il sistema economico e finanziario, e sul rapporto tra credito e giustizia. Il volume è free download su: www.sr-m.it