Turismo, un buon passaparola vale il ritorno

Andrea Prete
presidente Confindustria Salerno

La provincia di Salerno ha fatto registrare una performance positiva a consuntivo dell’estate 2017. I dati incoraggianti funzionino ora da stimolo per fare meglio, proseguendo nell’offerta di un territorio di qualità, ma presentandolo innanzitutto come gentile

Con 19 milioni di presenze, la Campania si è classificata prima tra le regioni del Mezzogiorno e settima in Italia (fonte “Rapporto sul turismo 2017” curato da UniCredit e Touring Club Italiano).

L’estate 2017 sarà quindi ricordata come una delle migliori degli ultimi anni per il turismo della nostra regione, a riprova di come il settore sia rilevante nell’economia campana, ma di quanto ancora siano grandi le potenzialità tutte da esprimere e significativi i margini di crescita.

Anche la performance della provincia di Salerno è stata decisamente positiva, grazie all’inconfondibile autenticità della nostra terra, ricca di splendidi paesaggi, storia, arte, cultura, tradizioni e gastronomia.

I dati incoraggianti della stagione turistica appena passata devono, però, anche metterci in allerta, pronti a correggere e a riparare fin d’ora quanto si può ancora perfezionare.

Una semplice domanda può migliorarci il futuro: siamo sicuri che i tanti turisti giunti nel nostro territorio siano stati ricevuti bene? Il turismo è un investimento a lungo termine e, come tale, va gestito con accuratezza, continuando a offrire di certo un luogo di qualità, ma presentandolo innanzitutto come gentile.

Tanti turisti questa estate anche in città.
Chi è venuto a Salerno, se ben accolto, racconterà della sua esperienza con entusiasmo, consigliandola anche ad altri. Questa è la potenza non trascurabile del passaparola che, da strumento un tempo limitato a parenti e amici, oggi si è esteso ed è divenuto più influente, potendo contare sulla formidabile pervasività della rete. Un buon passaparola, insomma, vale il ritorno. E allora contano sempre di più l’organizzazione, i prezzi, l’accessibilità ma anche la gentilezza mostrata dalle città – cittadini e operatori turistici in testa – nei confronti di chi ha scelto il nostro territorio, preferendolo ad altre destinazioni.

I numeri positivi devono quindi servire come stimolo a fare meglio, già adesso. Un progetto importante e prioritario sarebbe quello relativo al recupero della litoranea che da Salerno va a Paestum. La fascia costiera a Sud della città andrebbe attrezzata in modo adeguato – penso a grandi attrattori come parchi a tema – ma prima ancora riqualificata perché possa, in tempi ragionevoli, trasformare la sua oscenità di oggi in bellezza.

Nei fatti, riqualificare la zona che corre per cinquanta chilometri a Sud di Salerno significa anche lavorare per il definitivo decollo di infrastrutture necessarie, come l’aeroporto.
Il benchmark possibile – lo ripeto da tempo – è lo scalo di Nizza, con più di 12 milioni di passeggeri, 57 compagnie e 103 destinazioni in più di 30 paesi, senza che sia vicino – è il caso invece di Salerno – a una grande metropoli come Napoli.

L’aeroporto di Salerno-Pontecagnano e quello di Napoli, insieme, potrebbero eguagliare i numeri di Nizza. Tutti e due gli scali hanno potenzialità di sviluppo, contribuendo ambedue a moltiplicare il traffico nella nostra regione.
Non occorrerebbero molti anni.

Dobbiamo però scegliere tutti, finalmente, di crescere, mettendo al centro della nostra attenzione e delle nostre strategie bellezza e innovazione, estetica e sostenibilità, cultura e partecipazione, interessi generali che – come il nostro turismo – hanno potenzialità ancora da esplorare.