Riforma degli incentivi per l’autoimprenditorialità

A Sacrestano webCome funzioneranno le agevolazioni per nuove imprese giovanili e femminili e quelle in favore delle “start up innovative

La riforma degli incentivi all’autoimprenditorialità prende piede. Il MiSE ha definito, con proprio provvedimento, i criteri e le modalità di concessione delle agevolazioni a favore delle nuove imprese giovanili e femminili, dando attuazione al restyling del titolo I del d.lgs. n. 185/2000, per come sancito dal decreto Destinazione Italia (d.l. n. 145/2013). Per la presentazione delle domande, però, bisognerà ancora attendere. Il termine iniziale di apertura dello sportello, presso Invitalia – soggetto gestore della misura – sarà, infatti, determinato da un prossimo decreto dirigenziale.

 

I soggetti beneficiari sono individuati nelle imprese di micro e piccola dimensione con sede nell’intero territorio nazionale. Le stesse devono essere costituite sotto forma di società (comprese cooperative) da non più di 12 mesi alla data di presentazione della domanda. Condizione fondamentale è il possesso della qualifica di “impresa giovanile o femminile”, ossia la compagine societaria deve essere composta, per oltre la metà numerica dei soci e di quote di partecipazione, da soggetti di età compresa tra i 18 e i 35 anni ovvero da donne. La domanda di agevolazione potrà essere presentata anche da persone fisiche che intendano provvedere alla costituzione di una nuova società.

Il sostegno pubblico si concretizza in un finanziamento a tasso zero, a copertura del 75% delle spese ammissibili, che non potranno eccedere l’importo massimo di euro 1.500.000. Il conseguente risparmio di interessi è assoggettato alla normativa de minimis. Pertanto, le imprese dovranno verificare il rispetto della soglia massima di aiuti, pari a euro 200.000 (o 100.000 per il settore trasporti), concedibile a tale titolo nell’arco di tre esercizi finanziari. I progetti di investimento possono riguardare la produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, oppure l’erogazione di servizi in qualsiasi comparto. Sono incluse anche le iniziative del commercio e turismo, nonché inerenti gli ulteriori settori individuati dal decreto ministeriale come di particolare rilevanza per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile (fruizione dei beni culturali e innovazione sociale).

Rientrano tra le spese ammissibili, suolo aziendale, fabbricati e opere murarie, macchinari, impianti e attrezzature, programmi informatici e servizi per l’ITC, brevetti, licenze e marchi, consulenze specialistiche. Saranno finanziabili anche i costi sostenuti per la formazione specialistica dei soci e dei dipendenti.
Il finanziamento agevolato dovrà essere restituito nel tempo massimo di otto anni e dovrà essere assistito dalle garanzie previste dal codice civile e da privilegio speciale. L’impresa beneficiaria avrà, inoltre, l’obbligo di dimostrare la copertura del 25% dell’investimento complessivo con mezzi propri o finanziamenti di terzi.
Le domande saranno istruite nel rispetto dell’ordine cronologico di presentazione e fino ad esaurimento delle risorse stanziate annualmente sull’apposito Fondo rotativo istituto presso il Ministero dell’economia e delle finanze. Invitalia valuterà, in particolare, le competenze dei proponenti, l’introduzione di soluzioni innovative, le potenzialità del mercato di riferimento, la sostenibilità economico finanziaria dell’iniziativa.

Su altro fronte, il regime di incentivazione a favore delle imprese innovative del Sud Italia, meglio conosciuto come Smart&Start (dm 6 marzo 2013) chiude i battenti.
Il MiSE, infatti, propone un nuovo meccanismo di agevolazione, che abroga completamente il precedente e che sarà rivolto alle sole imprese qualificabili come “start up innovative”, ma con sede sull’intero territorio nazione e in possesso degli ulteriori requisiti previsti dal nuovo decreto ministeriale. Dalla pubblicazione in Gazzetta di quest’ultimo, non sarà più possibile presentare domanda a valere sulla precedente normativa. Tra le principali novità, non passa di certo inosservata la sostituzione della formula contributiva a fondo perduto con l’erogazione di un finanziamento a tasso agevolato.
Saranno finanziabili i progetti di investimento, di importo compreso tra euro 100.000 ed euro 1.000.000, caratterizzati da un significativo contenuto tecnologico e innovativo, e/o destinati allo sviluppo di prodotti, servizi, soluzioni nel campo dell’economia digitale, e/o finalizzati alla valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata. Nell’ambito dei piani di impresa potranno essere previste spese per investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali o costi di gestione.
I soggetti beneficiari sono rappresentati dalle imprese di piccola dimensione, costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, iscritte nella sezione speciale delle start up innovative del Registro delle imprese (ex art. 25, comma 8, del d.l. n. 179/2012). Per le imprese non ancora costituite, all’atto della presentazione della domanda, il possesso di tutti i requisiti potrà essere dimostrato successivamente alla concessione delle agevolazioni.

Il finanziamento agevolato a tasso zero copre il 70% delle spese ammissibili (80% per le start up costituite da giovani, donne o con presenza di un esperto in attività di ricerca all’estero).
Tuttavia, per le imprese localizzate nelle regioni del Sud Italia (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia) e nel territorio del cratere sismico aquilano, una minima parte del prestito, pari al 20%, non dovrà essere restituita (costituendo un contributo a fondo perduto). Alle provvidenze di natura finanziaria si aggiungeranno i servizi di tutoring tecnico-gestionale alla fase di avvio dell’impresa, erogati in regime de minimis, dal soggetto gestore Invitalia.

La procedura di accesso agli aiuti è valutativa a sportello. Il nuovo termine iniziale per la presentazione delle domande sarà definito con apposita circolare esplicativa del MiSE.
Oltre alle disponibilità finanziarie residue dei precedenti stanziamenti, le imprese interessate potranno contare su un budget di ulteriori 110 milioni di euro.
il regime di incentivazione a favore delle imprese innovative del Sud Italia, meglio conosciuto come Smart&Start (dm 6 marzo 2013) chiude i battenti. Il MiSE, infatti, propone un nuovo meccanismo di agevolazione, che abroga completamente il precedente e che sarà rivolto alle sole imprese qualificabili come “start up innovative”, ma con sede sull’intero territorio nazione e in possesso degli ulteriori requisiti previsti dal nuovo decreto ministeriale