Fatturazione digitale per la PA: gli errori più comuni

Luca Bozzi WebLa prima cosa cui bisogna stare attenti è il doppio click, in quanto si rischia di mandare più volte la stessa fattura al Sistema di Interscambio. A detta dell’Agenzia delle Entrate è stato questo il codice di errore più diffuso riscontrato a partire dal 6 giugno del 2014

 

Il 31 marzo scorso è scattato l’obbligo della fatturazione elettronica, che andrà ad interessare tutte le pubbliche amministrazioni e ben due milioni di loro fornitori. La trasmissione per via telematica delle fatture comporterà diversi vantaggi, come ad esempio quelli che riguardano una maggiore velocità e precisione nei controlli e la possibilità di disporre di uno strumento molto utile a combattere l’evasione fiscale, che di conseguenza porteranno a un risparmio di entità notevole per tutti i contribuenti.

Naturalmente, tale passaggio porta con sé il rischio di compiere degli errori, soprattutto nella fase iniziale di utilizzo, e per questo il Sole24Ore ha focalizzato la sua attenzione sugli errori più comuni in cui si potrebbe incorrere usando la fatturazione elettronica.
La prima cosa cui bisogna stare attenti è il doppio click, in quanto si rischia di mandare più volte la stessa fattura al sistema di interscambio. A detta dell’Agenzia delle Entrate è stato questo il codice di errore più diffuso riscontrato a partire dal 6 giugno del 2014, data in cui la procedura telematica per la trasmissione delle fatture è divenuta obbligatoria per quel che concerne le relazioni con le amministrazioni centrali.
Sembra essere in discesa, invece, la percentuale delle fatture errate o incomplete, che secondo Rossella Orlandi, direttrice dell’Agenzia delle Entrate, sono passate dall’essere il 18% del totale delle fatture trasmesse nel 2014 al 15,4% dei mesi iniziali dell’anno successivo.
In netto aumento gli errori riguardanti il certificato di autorizzazione, il cui numero è raddoppiato soprattutto a causa dell’effetto denominato di split payment, che ha reso disponibile un’altra versione del tracciato comprensiva degli adeguamenti messi a punto in base alla nuova regolamentazione IVA per la Pubblica Amministrazione.
Ci sono poi gli errori derivanti dall’errata trascrizione della partita IVA o del codice fiscale dei fornitori o degli enti, o quelli relativi ai dati del conto corrente aziendale o al Codice univoco ufficio, che però sono stati minori del previsto.
Ad occuparsi della ricezione delle fatture elettroniche è lo Sdi  (Sistema di interscambio), che ne verifica la corretta compilazione dopo aver attribuito a ciascuna un diverso codice identificativo. Nel caso il cui essa si correttamente compilata, lo Sdi la inoltra e poi invia al mittente una ricevuta che ne attesta la consegna, mentre in caso contrario il Sistema di interscambio si preoccupa di notificare a chi ha inviato la fattura che il documento è stato scartato.