“Diamoci un taglio”, a Napoli il convegno autunnale dei Giovani Imprenditori

GISi terrà a Napoli, presso il Terminal Stazione Marittima, il XXVIII Convegno di Capri per Napoli, nei giorni 18 e 19 ottobre.

 

Dopo essersi svolto sull’Isola Azzurra per ben 27 anni, quest’anno il meeting dei Giovani Imprenditori si trasferisce a Napoli. La decisione del cambio location fu presa nell’aprile scorso dal Consiglio Centrale dei GI all’indomani dell’incendio che devastò Città della Scienza, il polo museale e tecnologico napoletano.

Una scelta emblematica quella del presidente GI Jacopo Morelli e della sua squadra, presa innanzitutto per tenere alta l’attenzione sull’episodio doloso per non dimenticare e soprattutto perché la ricostruzione – in parte già avviata – si realizzi in tempi europei in un’Italia che, troppo spesso, si esprime ben al di sotto delle proprie potenzialità, a causa di una politica che non decide ma balbetta, di imprese che non sono messe nelle condizioni giuste per creare sviluppo, di una società civile poco responsabile e attiva.

Eppure il Paese potrebbe dare di più e meglio.

Lo dice bene lo stesso Morelli nel presentare la due giorni. I giovani non hanno un sogno, ma un’idea: «Quella di una Italia che mette in chiaro le diverse possibilità di futuro e sceglie la migliore. Quella di una politica che non è prigioniera del voto, che attua quello che promette, che non conosce scandali, che investe sui giovani, che fa di più e meglio con meno e più equo. Quella di aziende per cui l’iniziativa privata è davvero libera, che il fisco non è il loro primo concorrente, che trovano nelle banche un alleato per lo sviluppo, che diventano leader internazionali nel proprio mercato. Che creano ricchezza per la collettività, che assumono e non licenziano. Quella di un diritto orientato alla promozione delle capacità individuali e non soltanto alla repressione del reato.
Di una Pubblica Amministrazione moderna, che eroga servizi efficienti, di cui è un onore fare parte. Di una istruzione che offre opportunità prima che nozioni, che attrae cervelli, che fa vincere i Nobel.
Quella di una società che non conosce fenomeni mafiosi perché la legalità è un vantaggio, che non emargina perché la diversità arricchisce, che lascia ai suoi figli più di quanto ha ricevuto dai propri padri.
Non abbiamo un sogno, abbiamo un’idea. Perché questa Italia già c’è.
È l’Italia del “nonostante tutto”. L’Italia che riesce a rimanere la seconda produzione manifatturiera d’Europa, che brevetta, che innova….L’Italia dell’eccellenza, della resistenza, del coraggio. Che non vuole incentivi, sussidi, prebende o concessioni, ma il diritto al futuro. È l’Italia “presa in ostaggio”. Da chi non vuole cambiare il presente ma soltanto usarlo.
Da chi vuol farci credere che la sola alternativa sia far scegliere agli altri o scegliere di lasciare il Paese. Presa in ostaggio dalla lotta per la conservazione del potere, dal frastuono della crisi istituzionale, dal rumore doloroso della recessione. Da alleanze del passato, da rendite e vecchi privilegi, dall’incapacità di progettare il domani, da idee ormai morte. Liberiamola. Diamoci un taglio».

Vedremo nel corso della manifestazioni – approfondendo i vari aspetti oggetto del convegno – con quali forbici strumentali si potrebbe davvero provare a liberare il nostro Paese.