CTI FoodTech, un’altra sfida superata

Il primo posto del Premio Best Practices per l’Innovazione di Confindustria Salerno va a un’azienda che da anni contribuisce ad innalzare il livello tecnologico del mercato della produzione di macchine per la lavorazione della frutta. Elevata capacità di lavorazione, orientamento automatico dei frutti e bassi costi di manutenzione fanno della 300-AVC la più performante macchina per denocciolare l’avocado. Biagio Crescenzo: «Innovare è il mio personale modo di andare sulla luna»

A quale bisogno concreto risponde la vostra idea e a chi è rivolta?
Il nostro mercato di riferimento è l’industria di trasformazione della frutta e, nel caso specifico, le aziende di tutto il mondo che commercializzano prodotti a base di avocado, che è necessario denocciolare prima delle fasi di processo successive. Fino a oggi questa operazione veniva effettuata a mano, con eccessivo impiego di manodopera e scarsa resa, con una incidenza negativa sulla crescita del mercato, in forte espansione. La nostra innovazione, la 300-AVC, automatizza questo processo, grazie a un sistema brevettato di taglio gestito elettronicamente da un processore dedicato.

Ad oggi qual è stata la risposta alla vostra innovazione?
Il mercato ha risposto positivamente. Già prima del lancio ufficiale del macchinario, abbiamo raccolto ordini di nuove unità dalle regioni del mondo con maggiore concentrazione di produttori di avocado.

Per innalzare anche il livello di competitività del Paese occorrerebbero, secondo lei, più invenzioni o una maggiore efficienza complessiva? E a livello di singola realtà aziendale, conta di più avere messo a punto un buon prodotto o aver consolidato una corretta gestione dei processi?
Non penso che l’Italia abbia mai registrato nella sua storia un deficit di inventività e intelligenza creativa. È vero, invece, che esiste un ampio margine di miglioramento per il livello di efficienza di tutte le parti che contribuiscono al quadro economico generale, certamente delle imprese, che devono investire in innovazione, ma anche delle infrastrutture necessarie alla crescita delle aziende, della pubblica amministrazione, della scuola e università.
Nella singola realtà aziendale, proporre sul mercato un buon prodotto è il fondamento imprescindibile intorno al quale si organizza la gestione dei processi, che si evolvono e si aggiornano dinamicamente con l’evolversi del prodotto, della domanda, e del contesto economico nel quale l’azienda opera.

Su cosa si soffermano più spesso i suoi occhi quando è in giro per il mondo?
Mi colpiscono le innovazioni che migliorano i processi di lavoro e quelle tecnologiche che hanno un impatto positivo sul mondo della produzione, della sicurezza e sull’ambiente. Infine, richiamano la mia attenzione tutte le innovazioni non ancora diffuse ma che hanno un grande potenziale e aiuteranno a risolvere le grandi tematiche della sete, della fame e delle malattie nel mondo. Un’innovazione del passato che le sarebbe piaciuto fosse sua…
I viaggi nello spazio e il pionierismo della storia dell’astronautica mi hanno sempre affascinato. La prima volta che ho visto il LEM, il modulo lunare delle missioni Apollo, ovvero il lander utilizzato dai programmi spaziali della Nasa per trasportare gli astronauti sulla Luna, sono rimasto sbalordito per la capacità dell’uomo di costruire e usare una macchina del genere.

Quella, invece, che cambierà il mondo nei prossimi anni?
Sicuramente l’energia a basso costo per tutti, con la fusione nucleare controllata, sarà l’innovazione rivoluzionaria che permetterà un balzo in avanti all’intero pianeta.In attesa di questa innovazione epocale, anche il settore dei trasporti farà grandi passi in avanti. In un futuro prossimo le automobili, a mio avviso, scompariranno.
Il mezzo di trasporto “personale” verrà ripensato nell’ottica di una riduzione drastica dell’inquinamento e della razionalizzazione delle risorse.
Nasceranno così piccole unità di trasporto proprietarie, al posto delle odierne autovetture, collegate a catene e infrastrutture di viaggio pubbliche.

Ci crede nell’intelligenza (artificiale) al potere?
L’intelligenza artificiale ci ha aiutato e potrà aiutarci a comprendere cose che al momento sono fuori dalla portata delle nostre capacità di calcolo e comprensione mentale.
Pensare che possa sostituire un uomo, o addirittura conquistare il potere, nonostante la mia passione per la fantascienza, la considero un’ipotesi che rimarrà confinata in quell’ambito. Sempre che l’uomo, al pari di altre tecnologie, decida di utilizzarla in maniera corretta e non distruttiva.