Crescenzo, Banca Sella: «Perchè abbiamo scelto Felix»

gennaro crescenzoLa startup premiata rappresenta un modo nuovo di fornire alle PMI del territorio strumenti di pagamento e di credito paralleli e complementari a quelli tradizionali

 

Cosa spinge Banca Sella a decidere velocemente se sostenere o meno una idea di impresa?
Come si può immaginare la valutazione di una startup è qualcosa di abbastanza complesso soprattutto dal punto di vista del credito ordinario. Ci vuole un modello di business concreto, innovativo sì, ma non troppo, perché se si è troppo avanti, la massa non riuscirà a seguirti e quindi a generare utenti. Il team deve essere ben strutturato, competente e coeso. Come Gruppo bancario abbiamo la fortuna di aver investito già da anni in formazione e strutture che ci accompagnano nel reclutamento delle migliori startup e nella loro valutazione. Infatti, grazie a SELLALAB, il nostro acceleratore di impresa, riusciamo non solo a valutare il progetto imprenditoriale ma anche a dare consigli utili a migliorare la capacità di execution del team e a metterlo in relazione con il nostro network di investitori e imprenditori.

A quali tipi di startup guardate con maggiore attenzione?
Il nostro interesse è sicuramente orientato verso quelle idee di business che vanno a gestire in modo innovativo i servizi finanziari (nel gergo si parla di “fintech”), come ad esempio nuovi sistemi di pagamento o strumenti di finanza alternativa. Un esempio è “Hype”, il nostro conto di moneta elettronica che nasce da una startup accelerata in SELLALAB e che ha creato una soluzione che permette di trasferire denaro ai contatti della propria rubrica, fare pagamenti con lo smartphone in negozi fisici, programmare obiettivi di risparmio automatici, effettuare acquisti su internet. Hype è solo l’ultimo capitolo di una tradizione che ci vede da più di vent’anni investire sull’evoluzione tecnologica in ambito fintech a partire dai primi sistemi di pagamento per l’e-commerce (lanciati nel 1998) al trasferimento di denaro via smartphone, fino alla sperimentazione della blockchain come grande registro contabile globale per ogni tipo di transazione.

 

Perché la vostra scelta quest’anno è stata di premiare Felix?
Felix rappresenta un modo nuovo di fornire alle PMI del territorio strumenti di pagamento e di credito paralleli e complementari a quelli tradizionali. Un modo virtuoso di pensare l’economia locale, interconnessa e collaborativa. Un modello quello di Felix che replica in Campania quanto già avviato da Sardex in Sardegna nel 2009. Quest’ultima ci ha già convinto e, insieme ad altri partner (Innogest e Italia venture), ci ha spinto a investire tre milioni di euro nel 2016.