Contratti di sviluppo, bandi aperti dal 10 giugno

A Sacrestano web 170x170Per una buona partenza è necessaria la predisposizione di una domanda completa e corretta, che faciliti la preliminare attività di valutazione del soggetto gestore

Si sono riaperti da pochi giorni gli sportelli dei contratti di sviluppo.

La presentazione delle domande è, infatti, possibile dal 10 giugno, ore 12.00 e richiederà alle imprese interessate una fase di preparazione abbastanza impegnativa per l’accesso agli aiuti.
Come per tutti gli strumenti agevolativi sottoposti a una incisiva attività istruttoria, anche per il contratto di sviluppo l’elemento fondamentale per una buona partenza è senz’altro la predisposizione di una domanda completa e corretta, che faciliti la preliminare attività di valutazione del soggetto gestore.
Pertanto, non è da sottovalutare la necessità di prestare particolare attenzione alle formalità imposte dalla procedura, allegando tutti i documenti richiesti, soprattutto quelli indicati nelle diverse sezioni del format della Proposta di contratto di sviluppo, che potrebbero facilmente sfuggire (non pochi e alcune volte non facilmente individuabili).
Occhio anche alla corretta predisposizione dei piani finanziari per la copertura del fabbisogno derivante dagli investimenti complessivamente elencati (compresi quelli in ricerca e sviluppo o, per il comparto turistico, quelli in innovazione di processo e di organizzazione).
Tutti i soggetti coinvolti dovranno attestare in che modo parteciperanno alla spesa per la parte posta a loro carico, attraverso risorse proprie o mediante finanziamento esterno. L’onere è adempiuto facendosi rilasciare da una banca o da un istituto finanziatore una dichiarazione sulla disponibilità a valutare la concessione di un finanziamento a medio-lungo termine o, per i mezzi propri, che confermi la disponibilità del socio o dei soci di mezzi finanziari adeguati.
La ripartizione negli anni delle spese e delle risorse destinate alla relativa copertura dovrà, inoltre, tenere conto dei tempi massimi previsti dalla normativa per la realizzazione dei progetti.
Dalla data indicata come avvio dell’investimento a quella di chiusura non possono passare più di 48 mesi.
È, poi, opportuno descrivere sempre in maniera chiara e dettagliata le motivazioni e gli input sottostanti le previsioni dei ricavi di vendita e dei costi riportati nei piani economico-finanziari contenuti nella Proposta.
A chi redige i piani è richiesto lo sforzo di evidenziare sia la capacità produttiva ante investimento che l’evoluzione della stessa negli anni fino all’esercizio a regime, esplicitando le quantità (nell’unità di misura più opportuna) e i relativi prezzi di vendita, oltre che il piano occupazionale e il costo medio annuo per addetto.
Tutto ciò non può prescindere da una approfondita conoscenza del ciclo produttivo aziendale.
In ogni caso, la proposta progettuale dovrà essere predisposta utilizzando i format messi a disposizione sul sito del soggetto Gestore Invitalia spa (www.invitalia.it).
I modelli sono differenti per le tre tipologie di contratto di sviluppo ammissibile: industriale, turistico o ambientale.
La procedura di presentazione delle domande è completamente telematica con accesso all’apposita piattaforma disponibile sul richiamato sito internet.
Chi procede materialmente al caricamento on-line della domanda con tutti gli allegati dovrà ottenere specifica delega dal soggetto proponente, da inserire nel sistema, al fine del conseguimento dell’autorizzazione ad operare.
A differenza dei precedenti bandi, tutti i soggetti sottoscrittori della proposta (proponente, eventuali soggetti aderenti ed eventuali partecipanti ai programmi di R&S e innovazione) dovranno provvedere ad apporre la firma digitale.